Economia

Una carta d’identità completa per i prodotti alimentari, da Genova l’appello per l’etichetta trasparente

carne allevatori liguri
Foto d'archivio

Genova. La carta d’identità completa di ciascun ingrediente dei prodotti alimentari e non solo: e’ l’etichetta trasparente che non deve restare un’eccezione ma diventare una regola. E lo stimolo per il mondo politico e per le istituzioni italiane ed europee è arrivato dall’incontro che si è tenuto alla Camera di Commercio col patrocinio di Regione Liguria e Comune di Genova sul tema “Etichetta trasparente pianesiana per la tutela dell’ambiente e dei consumatori”.

A confronto, moderato dalla giornalista Teresa Tacchella in una sala affollata, rappresentanti istituzionali (con il presidente della Camera Paolo Odone, gli assessori a lavoro e trasporti della Regione, Enrico Vesco e allo sviluppo economico del Comune, Francesco Oddone), delle forze dell’ordine (il comandante regionale del corpo forestale Renzo Morolla), esperti (Franco Macchiavello per l’ispettoraato centrale tutela, qualità e repressione frodi prodotti agroalimentari e Andrea Pepi, presidente de circolo culturale UPM di Porto Recanati) e molti operatori.

“L’etichetta trasparente – ha spiegato Andrea Pepi – nasce da un’idea del prof. Mario Pianesi, fondatore e presidente dell’Associazione Internazionale Un Punto Macrobiotico (UPM), che negli anni ‘ 70 ha elaborato e sperimentato da autodidatta delle diete salutistiche oggi conosciute nel mondo scientifico come “diete Ma. Pi.”.
Migliorando l’ambiente, ha aggiunto Pepi, migliora l’agricoltura e quindi l’alimentazione che a sua volta migliora la salute e l’economia”.

Di un rapporto stretto fra sicurezza alimentare e gestione del territorio e dell’ambiente ha parlato il comandante regionale del Corpo Forestale Renzo Morolla che ha messo in guardia sul “pesante attacco al territorio ligure in vetta alla classifica per consumo di suolo agricolo”. Morolla ha poi parlato di controlli fatti con continuità e metodologia e non a spot.

Germano Gadina, presidente ligure della Coldiretti e membro della giunta camerale, ha evidenziato le tante battaglie degli agricoltori a sostegno dei prodotti italiani tipici dei territori, contro gli ogm e gli interessi che mettono a rischio la qualità della nostra agricoltura. “Siamo in prima linea per combattere dinamiche che producono le più grandi nefandezze”. In sala presenti anche alcuni agricoltori che hanno adottato un sistema di coltivazione naturale e l’etichetta trasparente pianesiana, una realtà economica da diversi anni presente in Italia.
Se l’etichetta trasparente venisse adottata da tutte le aziende – è stato sottolineato – i cittadini scoprirebbero ad esempio la presenza di pesticidi e altri veleni in ciò che si mangia abitualmente e degli ogm nei mangimi per animali da cortile e da latte, anche in quello destinato a formaggi che vantano la tipicità territoriale.
“Ben venga l’etichetta trasparente – ha chiosato il presidente Paolo Odone – perché la tracciabilità e un maggiore controllo offrono maggiore sicurezza ai consumatori. Se tutti ci mettiamo un pezzo, la diffusione di questa idea può essere maggiore”. Odone non ha poi risparmiato critiche all’Europa a due velocità che privilegia le multinazionali alle imprese dei territori.
L’augurio di mettere in atto anche in Europa un sistema di etichettatura trasparente è stato espresso dall’assessore regionale Enrico Vesco il quale ha parlato di “scelte di buon senso. Per queste e altre iniziative garantisco il mio sostegno convinto, anche per creare un registro regionale delle aziende socialmente responsabili”.

“L’etichetta trasparente rappresenta un vantaggio competitivo e occorre creare degli incentivi per fare crescere un’economia sana – ha detto l’assessore comunale Francesco Oddone – come l’attribuzione di punteggi per queste imprese nelle gare di appalto. Un esempio quello per le mense scolastiche”.

La neo parlamentare europea Renata Briano ha inviato un messaggio per manifestare da subito il suo impegno affinché l’Unione Europea adotti un sistema di etichettatura trasparente per tutelare l’ambiente e i diritti di operatori e consumatori.

Per Franco Macchiavello, l’etichetta è il biglietto da visita di un prodotto, quella trasparente offre molte più informazioni rispetto a quanto prevedono le norme vigenti. Accanto alla lista completa degli ingredienti, l’origine, le caratteristiche di coltivazione, trasformazione e conservazione, oltre alle informazioni sull’impatto ambientale.

“Cominciamo a fare trasparenza su questi argomenti in Europa nel semestre italiano – ha detto Furio Truzzi, presidente di Assoutenti e consigliere camerale, sollecitando le istituzioni ad una etichettatura che si ispiri a quella ideata da Mario Pianesi per il quale propongo la candidatura all Nobel per l’agricoltura. Occorre pensare all’origine delle sementi per salvare la biodiversità e contrastare ogm e cibi contaminati, cambiare questo mondo capovolto. Esiste la possibilità di dare una svolta planetaria alla produzione agricola”.

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