Cronaca

Buridda, dai giocolieri alla radio i laboratori scendono in piazza: con la stampante 3d anche la protesi per una bimba disabile

Genova. Una palestra di boxe, una di giocoleria, la mini rampa al coperto per gli skate, ma anche una sala prove, il teatro, la sala di posa, il cinema, il laboratorio di serigrafia, il fab lab. Erano alcuni dei laboratori attivi fino a mercoledì’ mattina nel centro sociale Buridda. Con lo sgombero, i ragazzi hanno portato parte degli impianti e delle attrezzature, il resto è ancora sotto sequestro nell’ex sede di via Bertani.

E oggi pomeriggio i giovani del centro sociale hanno portato in piazza alcuni di questi laboratori per mostrare ai genovesi che cosa si faceva davvero dentro al Buridda e che cosa chiedono di poter tornare a fare. Un esempio su tutti è il Fab Lab, che unisce l’officina tradizionale all’elettronica e alle tecniche digitali per realizzare oggetti di ogni tipo, dai tappi di plastica agli skateboard in legno, fino a prototipi di protesi mediche. Una di queste protesi era stata data in prova, come una sorta di bozza, a una bambina che aveva perso una mano e secondo genitori, che avevano consegnato il progetto ai ragazzi del Fab Lab, era più efficiente di quelle miolettriche normalmente utilizzate in questi casi.

Giovedì ci sarebbe dovuta essere la consegna della protesi definitiva ma il progetto è stato interrotto dallo sgombero: “Abbiamo portato via tutto ciò che siamo riusciti, rompendo anche diverse cose che poi abbiamo rimesso insieme come la stampante 3d, ma ora lo spazio per il laboratorio non c’è e molte attrezzature sono ancora sotto sigillo in via Bertani”.

In piazza anche il laboratorio di serigrafia, che funziona da diversi anni e produce artigianalmente tutto dal telaio alla scritta. La maglietta al top delle richieste al momento, com’è facile immaginare è quella con la scritta “Io sto con il Buridda”. In piazza anche la radio del Buridda: “E’ un progetto che doveva partire proprio questa settimana, ma c’è stato lo sgombero. Siamo riusciti a portar via tutta l’attrezzatura che avevamo appena acquistato. Ora facciamo la radio in piazza e dentro la Garaventa. E domenica, assicurano i giovani, ci sarà anche la diretta dalla street parade

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