Cronaca

Aggressione alla Polizia Penitenziaria di Marassi, Sappe: “Ora basta o si interviene o si scende in piazza”

 carcere marassi

Genova. Grave episodio di aggressione avvenuto nel reparto ospedaliero in uso alla Polizia Penitenziaria nell’ospedale San Martino di Genova, arginato solo grazie alla professionalità e freddezza manifestata dal personale di Polizia Penitenziaria. Lo rende noto la segreteria regionale del Sappe, il maggior sindacato di categoria della polizia penitenziaria.

Il 16 Giugno un detenuto di origine marocchina benché dimesso dal reparto ospedaliero, non ha potuto far rientro in istituto in quanto non era disponibile la scorta che lo avrebbe dovuto accompagnare in carcere.

Il detenuto, che evidentemente non gradiva di prolungare immotivatamente la sua permanenza nel reparto ospedaliero, ha iniziato un vero e proprio iter di provocazione col suonare continuamente il campanello di chiamata per attirare l’attenzione del poliziotto di turno. Evidentemente il detenuto aveva già un suo progetto criminale perché alla vista del poliziotto ha cercato di divellere la testiera del letto per usarlo come arma impropria contro il personale della Polizia Penitenziaria, non riuscendo nell’intento ha sferrato un pugno ed un calcio al poliziotto procurandogli delle lesioni per fortuna non gravi. Nonostante tutto è riuscito a contenere la reazione del detenuto.

Il segretario ragionale del SAPPe Michele LORENZO, imputa tale episodio ad origini organizzative. “Nel reparto ospedaliero al momento del fatto c’erano solo 2 agenti di Polizia Penitenziaria. L’episodio poteva essere sicuramente evitato se la macchina organizzativa avesse funzionato. Il sistema è saltato per mancanza di uomini e mezzi disponibili per far rientrare il detenuto dall’ospedale all’istituto. Carenza questa più volte da noi denunciata, così come ripetutamente cerchiamo di attirare l’attenzione dei vertici regionali per arginare le disfunzioni che si verificano quotidianamente negli istituti della Liguria: Il provveditore della Liguria è presente solo un giorno alla settimana – continua Lorenzo – questo impedisce una gestione del sistema carcere immediata e coerente, ci sono 2 istituti senza direttore, su questo punto riteniamo che si possa intervenire attingendo dai direttori a disposizione proprio negli uffici regionali”.

“I mezzi sono ormai al limite dell’efficienza, molti sono fermi per guasti meccanici ai quali non si può intervenire per mancanza di fondi a questo corrisponde anche uno scarso approvvigionamento di carburante. A farne le spese sono sempre i poliziotti penitenziari che debbono subire sulla loro pelle quest’assurda organizzazione che come Sindacato non condividiamo; un ulteriore esempio l’aver sguarnito l’istituto di Imperia di funzionari del Corpo inviato in un altro istituto senza alcuna motivazione creando anche un danno economico. Ho personalmente appurato che in alcuni istituti la Polizia Penitenziaria opera senza alcuna protezione sanitaria e questo è intollerabile. Sono tante le anomalie che abbiamo riscontrato in Liguria – afferma sempre il SAPPe – c’è ampia motivazione affinché si possa dichiarare lo stato di agitazione con iniziative che andremmo ad organizzare. Auspichiamo che i politici liguri si interessino anche alla Polizia Penitenziaria”.

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