Unige, il candidato rettore Martelli al personale tecnico-amministrativo: “Formazione, maggiore coinvolgimento e sburocratizzazione attenta”

maurizio martelli prorettore università di genova

Genova. “Una formazione del personale che migliori il rapporto tra competenze e compiti richiesti, un maggiore coinvolgimento negli organi, nelle Scuole e nei Dipartimenti, una semplificazione adeguata che non si traduca in un sovraccarico di responsabilità dei singoli: questi i principali punti che ritengo fondamentale sviluppare assieme al personale tecnico-amministrativo, ma non solo”, spiega Maurizio Martelli, prorettore dell’Università di Genova, intervenuto questa mattina durante il primo incontro tra il personale e i quattro candidati a rettore dell’Ateneo.

“Per dare il giusto riconoscimento al ruolo fondamentale ricoperto dal personale e soprattutto per limitare la caduta del potere di acquisto degli stipendi – aggiunge – sarà anche necessario valutare con particolare attenzione tutte le misure che da subito possono essere introdotte quali: l’uso delle economie aggiuntive, il conto terzi ma soprattutto un progetto di sviluppo del welfare e un’attenzione all’ambiente di lavoro. Senza dimenticarsi che ci sono ancora dei precari di cui tenere conto”.

Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato oltre 130 persone, sono state rivolte ai quattro candidati alcune domande, in particolare sui temi del welfare, del peso del voto del personale tecnico amministrativo per l’elezione del rettore dell’Ateneo, attualmente al 20%, e sul conto terzi: “Fin da subito è possibile mettere in atto efficaci politiche di welfare: è il caso dell’assistenza sanitaria, o sul tema trasporti, sul quale, per esempio, possiamo proseguire e incrementare convenzioni con Trenitalia e Amt, investendo anche risorse aggiuntive. Per ciò che riguarda il peso del voto del personale t.a. in queste elezioni, pur considerando legittimo chiedere un peso uguale a quello degli altri elettori, ritengo che il rettore debba mantener il ruolo di rappresentante dell’attività didattica e della ricerca. Infine, sulla questione conto terzi, l’obiettivo dovrà essere quello di cercare di aumentare i fondi a disposizione con politiche premiali, in modo tale da rispettare le esigenze e gli interessi di tutti, ma senza rischiare una diminuzione del numero di contratti, con conseguenze negative per tutte le persone coinvolte”.

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