Cronaca

Tasi, Imu e 730, è assalto ai Caf: caos scadenze, 13 giorni per rispettarle

Genova. Tasi, ma anche Imu e 730: le date di scadenza si sovrappongono e i Caf di Genova si ritrovano sommersi di pratiche, nuovi calcoli e una continua richiesta di appuntamenti. Dall’altra parte, gli utenti, visti i tempi stretti della Tasi, temono di non pagare in tempo. Il caos, dopo l’approvazione del regolamento Tasi e Imu che fissa la scadenza della prima rata al 16 giugno con relative aliquote, è in agguato.

“Già da qualche giorno abbiamo continue richieste – spiega Anna Bergamini, Caf Cisl- ma siamo in difficoltà perché gli appuntamenti non saranno disponibili prima del 3 giugno, al contempo le persone sono molto ansiose: c’è un brevissimo arco per fare il calcolo, per cui temono di non arrivare in tempo alla scadenza fissata del 16 giugno”.

Di qui l’organizzazione “in emergenza”: pratiche da lavorare in differita, fermandosi alla sera o al sabato per cercare di soddisfare le esigenze di tutti. Perché a impegnare i Caf c’è anche la pratica del 730, per cui resta invariato l’ultimo invio telematico entro il 30 giugno (non c’è stata la proroga richiesta), a cui si va a sovrapporre la prima rata della Tasi e, per chi deve, dell’Imu (seconde case, appartamenti in uso gratuito ad un parente, o di lusso categoria A1, A8 e A9) entrambe entro il 16 giugno.

Per la Tassa su servizi indivisibili comunali, con cui si pagherà ad esempio la manutenzione del manto stradale o l’illuminazione pubblica, ci sono poi da fare i nuovi calcoli: la prima rata sulla prima casa (da A2 a A7) sarà infatti, del 3,3 per mille con detrazioni decrescenti al crescere della rendita catastale. “Da lunedì abbiamo predisposto una scheda di raccolta dati – continua Bergamini – in modo da rassicurare gli utenti e non farli venire numerosi in ufficio. Appena arriveranno le procedure, a questo punto credo il prossimo fine settimana perché i Comuni deliberano entro oggi, inizieremo a fare il calcolo”.

Intanto, però se i genovesi dovranno pagheranno di più o meno rispetto all’anno scorso, non è scontato. “Il grosso problema – conferma Bergamini – è che la media della rendita catastale a Genova è molto elevata, quindi la Tasi è più conveniente rispetto alla vecchia Imu se si parla di una rendita bassa”. Ma se invece, come spesso succede, anche per quartieri periferici, la rendita supera gli 800 euro, la spesa, rispetto al 2013, risulterà più elevata.

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