Cronaca

Sestri Ponente, lavoratori ABB in piazza contro la cassa integrazione: “Annunci e promesse, ma i fatti dicono altro”

Genova. A pochi mesi dall’acquisizione di RGM Polycontrol, dopo i proclami ottimistici e i brindisi di benvenuto, ABB ha annunciato l’intenzione di aprire una procedura di cassa integrazione che coinvolgerebbe 45 lavoratori del sito genovese di via Albareto. Notizia giunta dopo un incontro inaspettato e inaccettabile per la Rsu, che ha proclamato sciopero per la giornata di oggi e due ore di presidio davanti alla portineria, dove i lavoratori hanno bloccato la rotatoria tra via Albareto e via Puccini, insieme a due delegazioni di Piaggio Aero e Selex.

In poco tempo l’azienda ha provveduto a “ristrutturare” tutte le divisioni presenti nel capoluogo ligure ed il prezzo da pagare è stato alto. “In meno di due anni siamo al terzo provvedimento consecutivo che comporta riduzione del personale all’interno dell’insediamento produttivo di Sestri Ponente – dichiara Enzo Russo, Fiom Genova – In questo caso il fatto è ancora più grave perché riguarda 45 su 69 lavoratori che cinque mesi fa sono stati acquisiti dalla Rgm Polycontrol, acquisizione annunciata dall’azienda come possibilità per rafforzare la propria presenza a Genova e con sbocchi anche sul mercato mondiale. Oggi sta succedendo esattamente il contrario, cioè chiedono di mettere in cassa integrazione 2/3 dell’organico”.

A Genova sono circa 400 i lavoratori dell’ABB, divisi in due stabilimenti (300 a Sestri Ponente e una settantina nel sito di Molo Giano). “Lo sciopero di oggi segue l’incontro che c’è stato con l’azienda in cui è stata annunciata la cassa integrazione e lunedì è previsto un nuovo incontro di approfondimento nel quale noi chiederemo di ritornare sui propri passi perché on possiamo assolutamente accettare altri sacrifici”, conclude Russo.

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