Genova. “Anche in vista della riforma della Pubblica amministrazione che il governo sta approntando, sarebbe opportuno che il Comune di Genova revisionasse in tempi brevi il proprio sito internet, l’interfaccia principale con i cittadini che a oggi è a dir poco lacunoso, se non addirittura “preistorico””.
Così Alfonso Gioia, capogruppo UdC in Comune a Genova, che ha analizzato i dati emersi dalla ricerca “Strumenti di governo elettronico delle procedure dell’amministrazione comunale. Strumenti di e-democracy” elaborata dal Dibris-Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi dell’Università di Genova commissionata dall’Aspl, l’Autorità dei servizi pubblici locali di Genova.
“La fotografia scattata nella ricerca scientifica è dar poco drammatica – spiega Gioia – dall’indagine emerge che, su una campionatura di oltre 400 utenti, in pochissimi sono riusciti a ottenere informazioni e modulistica inerente ad alcuni servizi fondamentali”. Gioia si sofferma poi su alcuni esempi eclatanti.
“Solo il 4% degli utenti intervistati è riuscito a ottenere dal sito online del Comune informazioni sui bandi di gara, l’1% la modulistica, il 9% sui bandi per la selezione del personale, il 10% sull’albo pretorio e il 12% informazioni per le attività commerciali. Sono solo alcuni casi dei servizi lacunosi offerti da un Comune che dice di essere smart, ma che, ai fatti, sembra ancora fermo all’età della pietra in termini di dematerializzazione dei documenti, trasparenza e abbattimento del digital divide”.
Un giudizio negativo analogo è espresso nella ricerca del Dibris dagli utenti stessi, i cittadini genovesi intervistati per la stesura dello studio. “In ogni campo di informazioni preso in esame – spiega Gioia – è presente un tasso preoccupante di utenti che valutano il servizio online “incomprensibile”. Dal 5% sui certificati anagrafici ai picchi del tra il 22 e il 57% su bandi di gara, tributi, selezione personale, attività commerciali, servizi sociali per minori fino al top dell’ oscurantismo sulla pubblicazione delle delibere.
Davvero un bel record negativo che invece di semplificare, complica la vita delle imprese, specialmente quelle di minori dimensioni che potrebbero essere agevolate nell’attività quotidiana, per esempio, se potessero scaricare moduli, avere immediate informazioni sui tributi e pagare tutto online. Pensiamo a un piccolo commerciante o artigiano che deve chiudere bottega per ore perché costretto a rivolgersi a un professionista per districarsi tra la burocrazia e assentarsi dal negozio per pagamenti vari”.
Gioia annuncia un’interrogazione urgente nel prossimo consiglio comunale all’assessore competente Isabella Lanzone per avere chiarimenti su quanto l’amministrazione comunale intenda attuare per porre rimedio ai deficit digitali del sito ufficiale. “Sarebbe auspicabile – commenta Gioia – che il Comune riflettesse sui dati raccolti dall’Aspl, Agenzia in seno al Comune stesso, e accogliesse i preziosi consigli che esperti dell’Università hanno fornito come possibili spunti di miglioramento”.