Il mercato del lavoro nel manifatturiero ligure torna a respirare: dopo una serie negativa di quattro anni consecutivi, il 2013 si chiude con un +7,3% e 80 mila occupati, dato che pone la Liguria al secondo posto in classifica dopo la Sardegna (+12,2%) e davanti alla Provincia autonoma di Bolzano (+4,1%).
Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Istat, la crescita dell’occupazione nel manifatturiero si pone in controtendenza non solo rispetto alla media nazionale, negativa dell’1,9%, ma all’andamento di costruzioni e servizi (al netto di commercio, alberghi e ristoranti), ancora in calo nella nostra regione: -8,2% (40 mila occupati) nel primo caso e -2,7% (338 mila occupati) nel secondo. Posti di lavoro nelle costruzioni a picco in tutta Italia (media del -9,3%), con tracolli del 19% e del 17% in Puglia e Calabria, mentre Toscana ed Emilia Romagna sono le uniche regioni con il segno positivo (2,6% e 0,8%). 2013 negativo anche per gli occupati nei servizi: media nazionale in calo dell’1%, con la Liguria che si posiziona 14esima insieme alle regioni del Sud (ultimi posti per Sardegna e Molise, con cali, rispettivamente, del 10% e del 5%).
«La crescita dell’occupazione nel manifatturiero, in controtendenza rispetto all’andamento degli ultimi anni, è un dato incoraggiante e che ci fa ben sperare per il futuro – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Si tratta naturalmente di primi e timidi segnali positivi, che comunque non devono illuderci: per avviarci concretamente verso la ripresa, dobbiamo realizzare le riforme strutturali e agevolare le imprese, facilitandole nel credito, nella burocrazia e nelle assunzioni. Solo così potremo scrollarci da quel segno meno che ancora rispecchia l’andamento generale del mercato del lavoro in Liguria e nel Paese». In Italia infatti il numero totale degli occupati tra gli ultimi due trimestri del 2013 segna ancora un calo dell’1,7%, valore che in Liguria ha toccato il 4%.
Tra 2013 e 2012, nella nostra regione, il tasso di occupazione totale è diminuito dell’1,2% (la media del Paese si aggira sul -1%): tiene solo La Spezia (+0,7% e ottava provincia in Italia per aumento), al contrario di Imperia che registra il dato peggiore della regione (-3,3%, ottava provincia italiana per calo), seguita da Genova (-1,3%) e Savona (-1%). Dall’altra parte, aumentano anche le persone senza un lavoro: nell’ultimo anno in Liguria il tasso di disoccupazione ha toccato il 9,9%, con un aumento del 1,8% (dato che ci posiziona all’ottavo posto in Italia), a fronte di un 1,5% medio nazionale.
A livello provinciale, il dato migliore si trova ancora una volta nello spezzino con un tasso al 9,9% ma una disoccupazione in calo nell’ultimo anno del -0,9%, mentre gli incrementi più pesanti si registrano nel Ponente: i disoccupati a Imperia crescono del 4% (11esima provincia in Italia per aumento) e si attestano al 12,3%, seguiti da quelli savonesi che aumentando del 3,6% raggiungono il 10,6%. Infine Genova chiude con un tasso del 9,1% e un aumento del +1,3%.