Genova. “Non procrastinabili”. Sono gli interventi necessari per mettere in sicurezza la discarica genovese di Scarpino secondo lo studio commissionato da Amiu a un pool di esperti in geologia, ingegneria e idraulica dopo l’emergenza percolato scattata a gennaio a seguito delle forti piogge.
Gli interventi vanno dal raddoppio della linea di adduzione emissaria, da Scarpino fino alla stazione di sollevamento di Via Chiaravagna a Sestri Ponente, all’identificazione di un secondo impianto di depurazione (presumibilmente quello di Sestri Ponente), da collegare al sistema, tramite rete fognaria ovvero da un’idonea opera di adduzione, fino all’adeguamento dei sistemi di agitazione/aerazione dei liquami residenti temporaneamente in vasca volano al fine di diminuire la concentrazione di composti ammoniacali anche in fase di emergenza.
Il pool ha anche suggerito “l’installazione di moduli di depurazione mobili e l’installazione di serbatoi mobili con funzione di accumulo temporaneo del percolato in condizioni di emergenza, e la costruzione di nuovo/i serbatoio/i con funzioni di volano, al fine di aumentare la capacità delle attuali vasche per ottenere un compenso ulteriore dello stesso ordine di grandezza dell’attuale. Infine, occorre completare il sistema di monitoraggio idrogeologico/idraulico del sito e la rete di drenaggio per la regimazione delle acque di ruscellamento superficiale, con particolare attenzione al drenaggio della superficie della porzione dismessa (Scarpino 1) e del drenaggio perimetrale”.