Secondo la procura di Reggio Calabria Claudio Scajola avrebbe “sfruttato le proprie relazioni personali” per aiutare Amedeo Matacena, imprenditore reggino ed ex parlamentare, condannato a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Nell’ordinanza che ha portato in carcere l’ex ministro ed altre sette persone si legge di “spostamenti di somme di denaro per garantire la latitanza del Matacena, attività dirette a rendere attuabile il pianificato spostamento del Matacena dall’Emirato di Dubai alla Repubblica del Libano, luogo individuato da Scajola sfruttando le proprie relazioni personali”.
In mano agli inquirenti numerose intercettazioni telefoniche che, secondo l’accusa, testimonierebbero il ruolo attivo di Scajola nel garantire la latitanza al condannato. In una telefonata risalente al 12 dicembre del 2013 alle ore 12.12, l’ex ministro parla con Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena e si propone di spostare il latitante in “un posto più sicuro e molto migliore, ma più vicino anche”. Nella conversazione, sostiene il giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, emerge che “alcuni soggetti si stanno attivando per spostare Matacena da Dubai verso altro Stato”.
Altro Stato che sarebbe il Libano, come emerge in un’altra intercettazione. “Stiamo parlando della capitale, giusto? Che inizia con la L, no, che inizia con la B”. A dirlo è ancora Chiara Rizzo, sempre al telefono con l’ex ministro. La moglie di Matacena si corregge poi con le iniziali dopo che Scajola le dice “Beh, il paese con…”.
In un’altra telefonata, poi, Scajola, sempre parlando con la Rizzo, le dice: “ti ricordi di Beirut? Prova a concentrarti perché passa così… questi miei amici, quando sono andato a
Beirut, poi sono venuti su… amici miei, l’ex presidente, hai presente?”. “Ieri – prosegue Scajola – ho visto questo tizio e il discorso è venuto lì. Mi dice ‘noi siamo amici di là, poi ho capito perché, perché Beirut è una grande Montecarlo e Dubai è una grande Montecarlo, tanto per essere chiari. Io vado a Roma prima perché domenica questo qui viene
su, suo zio. Viene su lo zio e mi dice ‘stiamo a cena insieme’ e devo trovare… va beh, basta, hai capito più o meno… devo dirti delle cose e devo sapere delle cose, se tu lo desideri, in modo che io possa trasmettere giusto, punto.”
Foto da Riviera24.it