Cronaca

Lavoro, il ponente si mobilita. Sciopero e corteo per le vie di Sestri: “Esaote non si tocca”

Genova. “Esaote non si tocca”. E’ il coro che accompagna i lavoratori di Esaote scesi in strada questa mattina dopo lo sciopero proclamato dall’assemblea del sito genovese. Alla testa del corteo le maestranze dell’azienda del settore biomedicale e dell’Oms Ratto, impresa di Sestri Ponente che opera in ausilio alla produzione di ecografi.

Alla manifestazione si sono uniti anche i lavoratori genovesi di Piaggio Aero, Ansaldo Energia e Selex Es in segno di solidarietà: insieme hanno percorso le vie della delegazione di Sestri fino a Cornigliano provocando conseguenti disagi al traffico. Al centro della protesta, per cui i sindacati già ieri avevano annunciato l’agitazione, il piano industriale presentato durante l’incontro in Confindustria.

“C’è stato illustrato un piano industriale che noi riteniamo irricevibile e che farà solo del male, non del bene, a questa azienda – spiega Andrea Baucia, Rsu Esaote – Ci sono esuberi e tre società in cui confluiranno un po’ di lavoratori, l’inizio di uno spacchettamento e non di un rilancio”.

Al contrario un piano “di riorganizzazione e razionalizzazione” , secondo il management, che, come si legge in una nota diffusa ieri, prevede un investimento da 62 milioni di euro e ammortizzatori sociali “al massimo per 120 dipendenti”.

“L’azienda al tavolo ha dato certi numeri e noi qui li ripetiamo – sottolinea Baucia – 76 esuberi, 50 persone in un’azienda, 47 in un’altra e 25 in un’altra ancora. Il rimanente ad Erzelli, oltre a un ulteriore trasferimento di lavoratori della ricerca e sviluppo da Firenze e Genova, che potrebbe voler dire licenziamento e non rilancio”.

Poi il rischio che il trasferimento ad Erzelli, previsto dall’accordo del 2011, sfumi. “In quei termini è già sfumato – ricorda Baucia – perché si prevedeva di traslocare sulla collina ‘tutte le funzioni e tutti i lavoratori’, ma rispetto al piano illustrato ieri, questo, è chiaro, non può più avvenire”.

E in sciopero, oggi, c’è anche Oms Ratto, da circa 10 anni parte della produzione di Esaote, 55 lavoratori di cui 40 che lavorano per l’azienda leader nel settore biomedicale. Tutti ora pericolosamente a rischio. “Questa situazione ci procura molta incertezza – spiega Massimo Ranieri, delegato Fiom- sono tutti giovani senza possibilità di pensionamento, siamo molto preoccupati”.

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