L’agorà del terzo millennio va sullo skate: la rinascita dei Giardini Govi tra partecipazione e presidio del territorio

Genova. Un progetto che viene da lontano, una versione 2.0 dopo l’esordio dei primi anni 2000, che, causa l’assidua necessità di manutenzione, qualche problema l’aveva avuto. Giardini Govi: buona la seconda. Affacciati sul mare davanti a Corso Italia, questa volta lo “skate park” rinasce più bello di prima e si evolve addirittura in “plaza”.

Via le strutture di legno, maggiore spazio al cemento per un percorso tutto nuovo e che profuma di partecipazione. Si ripete insomma il modello che portò alla prima realizzazione: una positiva collaborazione tra istituzioni e ragazzi, gli untenti dello “skate park”.

“Il primo skate park – spiega Paolo Putti, capogruppo in consiglio comunale del M5S – era molto bello, ma fatto di legno e soggetto all’usura del tempo. Si temeva non si potesse più ripararlo, ma grazie al dialogo ci si è messi assieme: i ragazzi hanno provveduto a smontarlo e a smaltirlo, le istituzioni hanno pensato a costruire il nuovo”.

“Questo – continua Matteo Guidi, skater e architetto, tra i progettisti del percorso – è uno dei luoghi a Genova dove è nato lo skaterboarding all’inizio degli anni ’80. Noi vogliamo metterci in gioco per andare avanti e restituire qualcosa ai Giardini Govi. Questa è una skate plaza: non solo skateboarding, ma anche una vera e propria piazza, un presidio continuo in una realtà alle volte difficile”.

“Sono molto soddisfatto: tutto questo – conclude il presidente del Municipio Alessandro Morgante – arriva dopo un’attiva collaborazione con iragazzi. E’ un modello vincente perché altrimenti c’era il rischio di fare una cattedrale nel deserto. Vogliamo che lo skate park sia il volano della rinascita dei giardini che hanno una grande potenzialità, ma sono stati un po’ abbandonati. Vogliamo che diventino un polo per lo sport per gli adolescenti che hanno pochi spazi per divertirsi in modo sano”.

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