La Liguria e la povertà educativa, boccata di ossigeno per gli asili nido: nuovo finanziamento dalla Regione

asilo

Liguria. Seconda tranche di finanziamento a favore degli asili nido della Liguria. Dopo il milione e 200mila euro stanziati nelle scorse settimane per gli asili nido pubblici questa mattina la Giunta regionale ha destinato ulteriori risorse al sistema, stanziando 584.000 euro a favore dei nidi gestiti dal terzo settore o da privati accreditati. Lo ha comunicato l’assessore al welfare della Regione Liguria e coordinatrice per le politiche sociali in Conferenza delle Regioni, Lorena Rambaudi.

Una buona notizia, soprattutto dopo quanto emerso nel nuovo Indice IPE di Save the Children, in cui la Liguria è all’undicesimo posto nella lista delle regioni italiane per povertà educativa ed è critica in particolare la situazione dei servizi dedicati alla prima infanzia: solo 16,9 bambini su 100 (nella fascia di età 0-2 anni) sono presi in carico dagli asili pubblici della regione.

“L’obiettivo – ha spiegato Rambaudi – è quello di creare un sistema pubblico a gestione diretta e indiretta con strutture che devono avere uguale sostegno e garantire uguali livelli di qualità”. Ammontano a 227 gli asili nido in Liguria di cui 107 quelli totalmente pubblici, 55 privati e 65 del terzo settore per un totale di 7.300 posti.

“Con queste ulteriori risorse – ha aggiunto Rambaudi – riusciamo a mantenere in piedi il sistema in un momento non facile, senza prevedere nuove aperture, ma consolidando le strutture che già esistono. Per questo la nostra richiesta al Governo, come Conferenza delle Regioni è di destinare le risorse del Fondo famiglia, pari a 20 milioni di euro a livello nazionale, al sostegno dei nidi, nella consapevolezza che molti sono a rischio chiusura per la diminuzione dei finanziamenti pubblici e il peso delle rette che mettono in difficoltà numerose famiglie in un momento di crisi economica come l’attuale”. “Non è un caso infatti – ha concluso l’assessore al welfare della Liguria – che nella nostra regione stiamo assistendo all’assottigliarsi delle liste di attesa, segno di una difficoltà generale delle famiglie che non riescono piu’ a contribuire alla retta”.

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