Cronaca

Genova, crack Transitalia Logistic: l’indagine prosegue, sequestrati oltre 720 mila euro su conto corrente fiduciario

guardia finanza
Foto d'archivio

Genova. Oltre 720.000 euro in contanti, provenienti dal fallimento “Transitalia Logistic S.r.l.”, depositati per quasi 670.000 euro su un conto corrente fiduciario acceso presso la Banca Carige Spa, e riconducibile ad uno degli indagati, sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Genova nell’ambito dell’indagine che nel giugno 2013, aveva già portato all’arresto di tre amministratori, tutti genovesi, Andrea Pesce, ex presidente del Savona Calcio, Fabrizio Oggianu e Alessio Toscano e alla segnalazione all’autorità giudiziaria di altri otto responsabili.

Nel corso dell’indagine preliminare, i baschi verdi, attraverso la ricostruzione delle operazioni commerciali simulate e dei connessi flussi finanziari della fallita, avevano individuato una bancarotta per 7 milioni e 900 mila euro, il ricorso abusivo al credito per complessivi 2,5 milioni di euro, l’utilizzo di fatture false per complessivi 500 mila euro e un’appropriazione indebita, a seguito dell’omesso versamento di ritenute all’Erario ed agli Enti di previdenza, per oltre 1 milione di euro.

L’attenzione delle Fiamme Gialle si è poi concentrata ad intercettare le ingenti somme distratte per consentire la legittima soddisfazione dei creditori della fallita.

Le attenzioni investigative sono state, quindi, rivolte sull’operazione di acquisizione del 30% delle quote di partecipazione della Servizi e Sistemi Srl, società operante nel settore dei servizi di pulizia e priva di qualsiasi appetibilità economica, effettuata dalla “Transitalia Logistic S.r.l.” al prezzo esorbitante di € 1.200.000, mentre la società si trovava già in uno stato di dissesto finanziario.

La somma utilizzata per il pagamento dell’operazione finanziaria era stata ottenuta dalla società fallita attraverso un affidamento concesso da un primario istituto di credito che attraverso la predetta acquisizione societaria è stata completamente drenata dal proprio patrimonio proprio a ridosso della dichiarazione di fallimento.

Le indagini bancarie svolte hanno consentito di ricostruire, con puntualità e precisione, il flusso del denaro fuoriuscito dalla Transitalia e di accertare il coinvolgimento nel reato di bancarotta del socio di riferimento della Servizi e Sistemi srl, il quale per impedire la riconducibilità delle somme alla distrazione fallimentare ha eseguito numerose operazioni finanziarie facendole transitare su diversi conti correnti bancari, avvalendosi anche della schermatura offerta dalla società fiduciaria Centro Fiduciario C.F. spa, appartenente al Gruppo Carige.

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