Stadio Luigi Ferraris. Partita che non conta nulla ma partita che il Genoa vuole vincere per interrompere un digiuno che ha fatto spazientire il popolo rossoblù. E poi è l’ultima giornata di campionato, il pubblico del Ferraris va salutato con un successo. Contro la Roma (già sicura del secondo posto in classifica), Gasperini si affida al consueto 3-4-3. In porta tocca a Perin, in difesa spazio a Burdisso, Portanova e De Maio; centrocampo composto da Vrsaljko, Cabral, Sturaro e Marchese, in attacco ci sono Centurion, Calaiò e Sculli. Fuori causa gli infortunati e gli squalificati Antonelli e Gilardino.
La Roma di Garcia risponde con un undici sperimentale, i big si dividano tra casa e panchina. Skorupski tra i pali quindi Jedvaj, Benatia, Castan e Bastos in difesa con Ricci, Nainggolan e Taddei sulla mediana e Florenzi, Destro e Ljajic a comporre il tridente d’attacco. Arbitra Irrati.
Nel pre-partita il giro di campo di Marco Rossi, capitano di mille battaglie, accolto dall’ovazione della Nord. Poi si comincia, ritmi blandi. La prima mezza occasione la crea Destro che arriva sul fondo senza però trovare Ricci nel cuore dell’area rossoblù. Quindi l’angolo con il pallone che arriva a Nainggolan che in acrobazia trova solo i cartelloni pubblicitari.
Al 19’ il Genoa spaventa i giallorossi: il cross di Sculli è per l’incornata di Marchese, i riflessi di Skorupski sono eccellenti. Paratona anche quella di Perin su Destro ma il guardalinee ferma tutto per fuorigioco dell’ex genoano. Ancora Destro per Ljajic, Perin è strepitoso e Ricci si addormenta sulla respinta del portiere di casa. Il serbo sfida ancora Perin un minuto più tardi, l’esito è lo stesso: riflessi da fenomeno e pallone deviato in angolo. La replica del Grifone è in una azione manovrata sbrogliata miracolosamente da Benatia. A salve la conclusione di Destro alla mezz’ora, poco più convinta quella di Taddei. Nella Nord viene srotolato lo striscione “Fino a che non ritirate fuori il filmato di Sky e l’intervista al collega di Raciti la verità non si saprà mai!!! Speziale è innocente!!!” firmato 5r. Il primo tempo si chiude a reti inviolate.
Nella ripresa ancora un paio di conclusioni fuori misura di Nainggolan con il Genoa, dall’altra parte, a incepparsi sempre sul più bello. Primo cambio nella Roma: Mazzitelli per Ricci. Non succede nulla, le squadre sembrano accontentarsi del pareggio. Al 23’ Gasperini si gioca la carta Fetfatzidis con Sculli che si accomoda in panchina.
Dentro Totti, è Ljajic a fare posto al capitano giallorosso. Tocca quindi a Dodò prendere il posto di Destro. Gasperini spedisce nella mischia Konate, esce Calaiò. Al 37’ il gol del Genoa, quando ormai nessuno se lo aspetta più. Lo mette a segno Fetfatzidis che approfitta di un rimpallo fortunoso e supera con un delizioso tocco sotto il portiere giallorosso. L’uno a zero fa esplodere Marassi. Sulle ali dell’entusiasmo il greco inventa per Centurion con l’argentino che serve Konate: il suo siluro è respinto da Skorupski.
Ultimo cambio nel Genoa con Motta che rileva l’applauditissimo Centurion. Tre minuti di recupero, i rossoblù amministrano con tranquillità. È l’arrivederci alla prossima stagione che tutti volevano. Al triplice fischio applausi per tutti: il Grifone chiude a quota 44, giro di campo e titoli di coda.