Cronaca

Terzo Valico, la Val Verde si mobilita contro il bypass della piazza di Isoverde: “Mostro di acciaio e cemento”

Genova. 350 persone ad Isoverde hanno firmato il documento con cui si chiede l’annullamento del Bypass della piazza di Isoverde, un intervento contenuto nei progetti delle modifiche di viabilità per i lavori del Terzo Valico. Un ottimo risultato considerando che il paese ha circa 1000 abitanti.

L’opera consiste in un cavalcavia sul torrente Verde con 4 colonne in acciaio fondate su palificate di cemento armato. A valle inizia in corrispondenza dell’attuale parcheggio in cima a via Isoverde, il tracciato compie una curva con raggio circa 35 metri e termina sul ponte in piazza, lato Gallaneto, con uno sviluppo complessivo di circa 140 metri.

“Questo intervento non è solo inutile, ma fortemente dannoso per il paese – spiega il Gruppo Valverde NoTav – in primis permetterebbe di passare dal lato opposto di esattamente 4 palazzi, lasciando completamente inalterati gli eventuali disagi nel paese dai passaggi di mezzi pesanti, sia per quanto riguarderebbe il rumore, le vibrazioni, le polveri ed il traffico. Inoltre porterebbe ulteriore cemento e nuova distruzione del paesaggio”.

Il gruppo sottolinea anche che l’Amministrazione Comunale di Campomorone, riportando dichiarazioni di Co.CIV, stima circa 15‐20 camion al giorno per portare lo smarino nella discarica in cava a Cravasco, oltre a quelli necessari per la cantierizzazione della finestra. “Se i numeri davvero sono così bassi, non si comprende la motivazione di questo intervento. Alla luce di tutto ciò, l’opera in oggetto rappresenterebbe nulla di più di un passo verso la snaturazione della nostra realtà paesana, in direzione della realizzazione di una cittadina modellata in funzione al collegamento con l’imbocco di una galleria di servizio per un treno ad alta velocità che, con ogni probabilità, mai esisterà”.

“Siamo ben consapevoli del fatto che, se il Progetto Terzo Valico dovesse poi andar avanti, senza entrare in questa sede nel fulcro della questione della sua in‐utilità, porterebbe anche per il nostro paese rischi ben maggiori rispetto al semplice bypass. L’abbancamento di milioni di metri cubi di smarino a poche centinaia di metri dal paese e il prosciugamento di fonti e rii sono solo alcune di queste – precisano infine – Concludendo e considerando che l’opera si trova ancora in una fase di progettazione
preliminare, chiediamo che venga tenuta in considerazione la volontà degli abitanti ed i progetti del cavalcavia della Piazza di Isoverde siano definitivamente stralciati”.

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