Genova. Francesca Balzani, dall’Europa alla Liguria, andata e ritorno. In mezzo, il “tormentone”, come lo definisce lei, di una sua possibile candidatura alle primarie del Pd per il dopo Burlando.
“Ma dalla Liguria io non sono mai partita”, risponde oggi a Genova, citando Caproni. “Sono qui per questa mostra, per me molto importante, perché coincide con il termine del mio mandato in Europa”, e perché, con la grande figura di Charlotte Delbo, deportata e scrittrice di Auschwitz a cui la mostra, inaugurata oggi a Palazzo San Giorgio, “torno un po’ alle origini ripensando ai valori fondanti dell’Unione Europea”.
Tormentone o no, sulle primarie Pd l’ex assessore al bilancio della giunta Vincenzi, poi eletta a Bruxelles e ancora a fianco di Pisapia a Milano, non si sbilancia. “Mi sembra ci sia un’accelerazione un po’ eccessiva – sottolinea – questa giunta ha ancora davanti più di un anno di amministrazione, mi pare un’anticipazione che non giova a niente e a nessuno”.
Messaggio recapitato a Raffaella Paita e Alberto Villa, assessore alle Infrastrutture in piazza De Ferrari la prima e responsabile comunicazione del Pd il secondo, per ora gli unici candidati ufficiali in casa Pd (con il forse degli assessori Claudio Montaldo e Pippo Rossetti in sospeso).
“Vedremo cosa succederà – continua Balzani – le scelte si maturano un po’ per volta, queste grandi pianificazioni nella dimensione pubblica non sono mai opportune, è fondamentale, prima di tutto, avere davanti l’interesse della collettività – sottolinea poi – e quindi evitare di riflettere sempre nella propria ottica personale e individualista”.
Del resto, la sfida per la presidenza della Liguria, nel caso, sarebbe da “cuore oltre l’ostacolo”, per citare uno slogan caro alla stessa Balzani. “Regione e città sono comunità in cui il rapporto tra chi amministra e le conseguenze concrete delle decisioni prese è molto stretto – spiega l’eurodeputata – quando ci si propone si deve presentare il proprio progetto, è una sfida sempre molto importante”.
E a proposito di competizioni, manca poco più di un mese alle elezioni europee, un appuntamento su cui il Pd sembra nutrire grande aspettative. “Io consiglio a tutti di avere il coraggio di non strizzare mai l’occhio all’antieuropeismo – suggerisce Balzani- ma al contrario di avere il coraggio di ammettere che i problemi ci sono, ma che è troppo comodo additare tutto all’Europa”. Austerity compresa. “Personalmente condivido molto una frase di Renzi: rigorosi, non perché ce lo chiede l’Europa, ma per garantire un futuro ai nostri figli”.