Nervi. “Limitare il bando per il reperimento di un gestore privato ai soli quattro mesi estivi e per di più dietro un congruo “rimborso spese” ritengo sia un poco proficuo impiego di risorse pubbliche in un momento di crisi acuta come quello attuale che non risolve il problema, ma serve solo a rimandarlo”.
Così interviene Alfonso Gioia, capogruppo dei Democratici di Centro in consiglio comunale a Genova, in merito alla bando di gara pubblicato dal Comune per l’affidamento temporaneo, da maggio a settembre, della Piscina Mario Massa di Nervi e il cui esito si conoscerà il prossimo 29 aprile.
“Come ho già avuto modo di dichiarare – ribadisce Gioia – considero davvero incomprensibile la decisione presa da Palazzo Tursi di offrire 36mila euro per 4 mesi di apertura al prossimo gestore di una piscina che, per posizione e contesto in cui si trova, dovrebbe essere meglio valorizzata e aperta al pubblico 12 mesi all’anno. Ben venga la ricerca di un operatore privato che voglia investire in un impianto sportivo da troppi anni abbandonato. Ben venga lo sforzo del Comune per rendere appetibile la gestione, ma a condizione che non si perda di vista l’economicità dell’operazione a scapito delle casse pubbliche, oggi già fortemente in crisi.
L’economicità dell’operazione poteva essere garantita senza mettere sul piatto “aiutini” sotto forma di sovvenzione a fondo perduto. Ritengo che sia preciso dovere di ogni consigliere comunale e municipale vigilare su come le risorse pubbliche vengano impiegate, in un’ottica di efficientamento del servizio a medio e lungo termine, andando oltre le miopi posizioni di “quartiere” in una visione più lungimirante del bene comune e degli investimenti pubblici affinché questi producano un reale ritorno per tutta la cittadinanza. A Genova purtroppo la piscina di Nervi non è l’unico caso di impianto che funziona a singhiozzo: anche la Mameli di Voltri ha subito fasi alterne, nella ricerca di un gestore che ne sappia valorizzare le potenzialità. Pertanto, ritengo sia necessario affrontare l’ormai annoso problema degli impianti sportivi a trecentosessanta gradi, con il coinvolgimento diretto anche della Regione, in modo da individuare soluzioni durature che garantiscano i servizi a sempre più ampie fasce di cittadini per promuovere le pratiche sportive, indispensabili per il miglioramento della salute pubblica”.