Cronaca

Piper disperso, la carcassa dell’areo sull’Appennino Tosco-Emiliano: pilota morto nel giorno del suo compleanno

piper aereo
Foto d'archivio

Genova. La salma dell’aviatore tedesco che guidava il piper partito da Genova e poi disperso venerdì scorso, è stata recuperata ieri in serata non senza difficoltà.

La carcassa era stata avvistata nel pomeriggio dopo un impatto con la vetta del Monte Casarola, sull’Appennino reggiano.

Ma l’alta temperatura e il movimento degli elicotteri hanno provocato una piccola slavina in una zona vicina e sono così venute meno le condizioni per
lavorare in sicurezza.

Hardy Kalitzki, aveva 56 anni e abitava a Berlino, e per una tragica fatalità è morto proprio nel giorno del suo compleanno, come raccontato da Giuseppe Ottonello, un manager di Genova che aveva venduto il veivolo da turismo ad un commerciante americano.

“Hardy Kalitzki era un pilota professionista, espertissimo, con all’attivo 12.000 ore di volo e ben 990 traversate dell’Atlantico – ha detto Ottonello -. Aveva pilotato tutti i tipi di aerei e vantava un curriculum ineccepibile. Era un ferry-flyes, come si dice, aveva il compito di trasportare il Piper a New York attraverso la rotta utilizzata da questi aerei che hanno una autonomia di volo di circa 5-6 ore. Doveva raggiungere l’aeroporto di Ebeswald vicino a Berlino e poi attraverso scali in Scozia, Islanda,
Groenlandia, Canada arrivare alla destinazione finale di New York. L’aereo lo avevano venduto un anno fa. Lui era arrivato a Genova con un volo di linea da Berlino e poi è decollato col Piper venerdì mattina. Era tranquillo e sicuro, come sempre”.

Il manager è stata l’ultima persona ad avere visto il pilota tedesco in vita venerdì mattina prima del decollo dall’aeroporto di Genova e dello schianto sulla montagna.

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