Cronaca

Piaggio Aero, Genova con i lavoratori di Sestri Ponente. L’appello a Finale: “Bisogna lottare insieme”

Sestri Ponente. “I lavoratori si sono conquistati questa piazza e questa solidarietà, a loro va tutto il merito”. Nel cuore di Sestri Ponente, una piazza Baracca stracolma si stringe attorno ai lavoratori di Piaggio Aero, partiti stamani in corteo dallo stabilimento genovese sfilando per le vie della delegazione di ponente, supportati dalle istituzioni al gran completo, dai commercianti che per solidarietà hanno abbassato le serrande, e dai cittadini. “Sestri non si tocca”, il coro collettivo di una città che non vuole perdere uno dei suoi più importanti siti produttivi.

“Tutti insieme possiamo portare a casa il risultato – spiega Bruno Manganaro, segretario Fiom, dal palco del comizio – impedire che il sito di Sestri venga chiuso e che tutta Piaggio Aero abbia un futuro nero, e dare, invece, una prospettiva a un quartiere, ai commercianti, alla città e ai suoi giovani, che non avrebbero più un posto di lavoro”.

Il piano industriale “di rilancio” dell’azienda, archiviati gli esuberi con il ricorso alla cassa straordinaria, prevede infatti la chiusura della produzione nello stabilimento di Sestri, dove sarà mantenuta solo la manutenzione, trasferita poi al nuovo stabilimento di Villanova d’Albenga, e 207 esternalizzazioni, 108 a Sestri e 99 a Finale.

“Le esternalizzazioni provocheranno la perdita non solo dello stabilimento genovese, ma alla lunga anche di quello a Villanova d’Albenga – sottolinea Manganaro – Questa è una battaglia dei lavoratori e dell’intera comunità. Inizia oggi, ma continuerà domani e nei prossimi giorni per raggiungere l’obiettivo: mantenere Piaggio Aero aperta a Sestri Ponente”.

E proprio domani, nella sede savonese di Confindustria, si tornerà a trattare. “Noi chiederemo un passo indietro all’azienda perché il progetto non sta in piedi – continua il segretario Fiom – non esiste che un’azienda perda la produzione, le sue mani e le braccia. Qualcuno pensa di tenere solo il cervello, ma un cervello con 700 persone a Villanova non ha una prospettiva industriale. Stiamo lottando per tutti, per Sestri, certo, ma anche per Villanova”.

E a loro, Genova, lancia un appello: “Uscite da quella stanza, dove vi siete chiusi e che non ha futuro – ribadisce Manganaro – rischiate di morire voi e i vostri colleghi di Sestri. Bisogna lottare insieme, dobbiamo scioperare tutti insieme per costruire un’altra prospettiva e un altro futuro, altrimenti noi continueremo da soli”.

Infine “sarà utile anche un intervento del governo che è troppo in silenzio – conclude il segretario della Fiom – il ‘golden power’ non basta, a noi le chiacchiere non servono”.

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