Liguria e turismo: nel 2013 meno presenze e spesa, ma le città sono in controtendenza

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Liguria. Sono circa 71 milioni e 247 mila le presenze turistiche stimate in Liguria nel 2013, considerando sia coloro che pernottano nelle strutture ricettive (oltre 13 milioni) sia i vacanzieri delle abitazioni private (57 milioni e 726 mila presenze). Questi turisti producono sul sistema produttivo locale un impatto economico stimato in oltre 5 miliardi di euro, di cui oltre 1 miliardo e 640 milioni (il 32,2%) legato ai consumi di beni e servizi acquistati da coloro che pernottano in hotel e strutture complementari e quasi 3 miliardi e 457 milioni di euro (il 67,8%) alle spese dei turisti delle abitazioni private.

Rispetto al 2012 si rileva un calo complessivo, sia in termini di presenze (-4,8%) sia di spesa turistica (-14,8%), legato esclusivamente al turismo italiano e alle presenze nelle abitazioni private (-10,3% le presenze, -21,7% i consumi). Una flessione, quella delle presenze turistiche stimate sul territorio ligure, che trova conferma anche nell’analisi territoriale, dalla quale emerge una diminuzione dei flussi turistici complessivi che interessa tutte le province con la sola eccezione della Spezia, dove crescono le presenze stimate degli italiani nelle abitazioni private e quelle dei turisti stranieri che scelgono di soggiornare nelle strutture ricettive.

“In controtendenza il turismo nelle città: l’andamento dell’occupazione nelle imprese ricettive in città – spiega il Presidente di Unioncamere Liguria Paolo Odone – registra nel 2013 un trend di crescita rispetto allo scorso anno, quando si era assistito ad una contrazione delle vendite. Lungo l’intero anno infatti gli operatori riescono a recuperare il gap del 2012, specialmente nel picco della stagione estiva che registra livelli di occupazione in crescita del +9% sia a luglio (67,6% di occupazione) che ad agosto (73,5%). Questa performance positiva permette alle strutture ricettive in città di superare il tasso di vendita nazionale anche nei periodi di bassa stagione. Fa piacere riscontrare che il target di clientela che soggiorna nelle città liguri è complessivamente più giovane dello scorso anno: il 32,8% ha tra i 31 e i 40 anni (27,2% nel 2012), il 18% tra i 21 e i 30 anni ed il 19,9% tra i 41 e i 50 anni. Diminuisce l’incidenza di turisti over 60 che nel 2013 si attesta al 12,7% rispetto al 20,7% dell’anno precedente”.

“Il successo crescente del turismo del “city-break” – continua Odone – a Genova ha convinto 240 fra bar e ristoranti cittadini ad alzare le serrande a Pasqua, Pasquetta e nei ponti del 25 aprile e 1 maggio, partecipando all’operazione accoglienza voluta dalla Camera di Commercio e dal Comune e supportata da Ascom-Confcommercio, Confesercenti e centri integrati di via. Vuol dire che quando il mercato chiama, gli operatori rispondono”.

“Le città – rileva l’Assessore al Turismo Angelo Berlangieri – ospitano in media il 12,1% dei turisti in vacanza in Liguria e si distinguono per il forte appeal nei confronti della domanda internazionale. Quelle nelle città liguri sono vacanze multi-prodotto che vanno al di là delle visite a musei e monumenti, complice la prossimità con le località costiere che consente ai turisti di trascorrere soggiorni all’insegna dell’arte e della storia, dedicando del tempo anche agli sport all’aria aperta, alla scoperta dei gusti e dei sapori locali, allo shopping e agli eventi programmati sul territorio”.

Confermata la crescita di interesse da parte dei mercati stranieri per la destinazione Liguria: +19,5% le presenze turistiche stimate nel complesso delle strutture ricettive e delle abitazioni private della regione. Emerge per questo target di domanda una maggiore propensione a spendere da parte di coloro che alloggiano in hotel ed esercizi extralberghieri (+37,6% rispetto all’impatto economico stimato nel 2012) ed un leggero calo delle spese sostenute dagli stranieri del circuito delle seconde case (-7,6%).Cresce il ruolo di Internet, in qualità di canale privilegiato di informazione e confronto, con una maggiore influenza in fase ex ante ma anche nel corso del soggiorno turistico. All’atto della prenotazione, però, si preferisce ancora il contatto diretto.

Nelle scelte dei turisti gioca un ruolo fondamentale l’offerta enogastronomica locale, al primo posto tra le attività più praticate sul territorio, dal momento che degusta prodotti tipici il 65,9% dei turisti, e che incide in misura determinante sul budget di vacanza dei turisti. E’ infatti imputabile al settore agroalimentare il 24,9% dell’impatto economico generato sul territorio dalle spese sostenute nel corso della vacanza. E’ motivo di soddisfazione il fatto che la nostra offerta enogastronomica riceva il voto più alto in sede di valutazion

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