Cronaca

Incendio San Martino: ipotesi suicidio per la Procura di Genova. Aperta inchiesta interna

incendio, vigili del fuoco notte

Genova. Agg. h. 18.45 Il pubblico ministero Paola Crispo indaga per omicidio colposo, al momento contro ignoti. Si tratta di un atto tecnico utile a approfondire le indagini anche perché la procura resta convinta che si sia trattato di un suicidio. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe dato fuoco con ogni probabilità alle coperte o alle lenzuola e la bombola dell’ossigeno che usava per respirare avrebbe alimentato le fiamme, rendendole incontrollabili.

Un suicidio. Questa l’ipotesi della Procura di Genova riguardo alla morte di Mauro Tessier, avvenuta alle 4 di questa mattina a seguito di un incendio nel reparto di Oncologia del padiglione Dimi dell’Ospedale San Martino di Genova.

Al momento è stato aperto un fascicolo per atti relativi al decesso, il cosiddetto modello 45, senza ipotesi di reato. Ma le indagini proseguono: tra le cause che hanno innescato l’incendio nel padiglione si afferma ancora di più quella della sigaretta accesa vicino alle bombole di ossigeno. Perde invece rapidamente consistenza l’ipotesi che l’incendio sia scaturito da un malfunzionamento dei macchinari o del circuito elettrico dell’ospedale. Sull’episodio la direzione sanitaria dell’ospedale San Martino di Genova ha aperto un’inchiesta interna.

L’intero reparto è stato dichiarato inagibile dai vigili del fuoco. Il Dimi è un padiglione in dismissione, tanto che era previsto il trasferimento di tutti i pazienti all’Ist entro maggio. “A qusto punto – dicono dalla direzione sanitaria – il Dimi non riaprirà più”.

Tessier era assistito in camera dalla moglie, rimasta gravemente ustionata e ora ricoverata nel centro grandi ustionati al Villa Scassi. La donna ha riportato ustioni sul 15% del corpo, è sotto choc ma è cosciente.

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