Genova. Un cittadino tedesco a Villa Migone, 69 anni dopo quella fine d’aprile del 1945. Accade a Genova, dove Martin Schulz, presidente del Parlamento Europeo e candidato dei socialisti alla guida della Commissione, è arrivato per commemorare il 25 aprile nel luogo in cui le forze d’occupazione nazista firmarono la resa nelle mani dei partigiani.
“E’ motivo di emozione personale essere qui – ha detto – in quanto cittadino tedesco che guida un’assemblea parlamentare internazionale. Questo luogo è simbolico per i nostri due popoli: la capitolazione è stata parte integrante della Liberazione e le persone che hanno creato l’Europa sono le stesse che hanno portato a questa liberazione. E’ per me sempre affascinanate pensare che solo pochi anni dopo dalla fine del conflitto gli Italiani e altri popoli abbiano fatto sì che noi Tedeschi potessimo fare parte della famiglia europea democratica. Questo dà a noi Tedeschi una particolare responsabilità riguardo all’Europa”.
In vista delle elezioni europee preoccupano però i venti di estrema destra che, complice la crisi economica, si fanno via via più insistenti. “C’è una grande preoccupazione – ha concluso Schulz: razzismo, xenofobia, politica del capro espiatorio continuano ad esistere. Tuttavia l’Europa nel consesso organizzativo in cui si trova è il miglior mezzo per lottare contro questi demoni del passato”.