Icardi tradisce ancora la Sampdoria, Maxi Lopez sbaglia un rigore. I blucerchiati crollano sotto i colpi dell’Inter

maxi lopez

Stadio Luigi Ferraris. C’è Sampdoria-Inter al Ferraris. È partita di cartello ma l’interesse generale, specie nel pre-gara, è tutto per la nuova puntata della telenovela argentina che vede protagonisti Maxi Lopez, Icardi e Wanda Nara. È stata una settimana di “cinguettii” beffardi e frecciate. Sullo sfondo i figli che Maxi ha avuto dalla modella Nara, l’attuale compagna di Icardi che non perde occasione per regalare al mondo foto che la ritraggono in compagnia del nuovo amore. E quando finalmente i due giocatori si incociano per la più consueta delle strette di mano ecco la scena che tutti aspettano: Icardi allunga il braccio per il saluto, Maxi lo ignora e se ne va tra l’ovazione dei tifosi blucerchiati. La gradinate sono schierate al fianco del proprio bomber e sempre pronte a ricoprire di cori poco lusinghieri e fischi il suo rivale già colpevole di non aver voluto firmare il rinnovo con il club di Corte Lambruschini lo scorso anno.

Ma in campo le chiacchiere stanno a zero. Mihajlovic, squalificato in tribuna, si affida proprio alla rabbia agonistica di Maxi Lopez, terminale offensivo del 4-3-3 che vede Da Costa tra i pali, De Silvestri, Mustafi ,Gastaldello e Regini in difesa, Palombo, Obiang e Soriano in mediana con Eder e Sansone a supporto del numero 7. Nell’Inter Icardi gioca al fianco dell’ex genoano Palacio, occhi puntati anche su Hernanes, tra i giocatori più pericolosi della banda Mazzarri.

Comincia la sfida, dirige Valeri di Roma. Nei primi minuti la Samp spreca nel peggiore dei modi una punizione dal limite, l’Inter si affaccia timidamente in avanti con Kovacic. Al 9’ tocca a Maxi Lopez ma Handanovic blocca senza problemi. Passano 3’ minuti e Icardi, servito da Palacio, trova la rete: dito all’orecchio, proprio sotto la Sud. Una sfida che per l’arbitro dura qualche istante di troppo e il 9 interista, oltre ai fischi e i più o meno velati vaffa di alcuni ex compagni, si bacca il giallo. Le soap evidentemente piacciono anche al fischietto romano che prima ammonisce Costa in panchina (battibecco con Icardi), poi concede un rigore per fallo di Ranocchia su Gastaldello. Del penalty, nemmeno a dirlo, si incarica Maxi Lopez: Handanovic intuisce e smanaccia via il pericolo, una beffa.

La partita si trasforma in un filma-action al 21’. Eder semina il panico tra i difensori avversari ma al momento del dunque si lascia cadere a terra. Rolando non la prende bene, si scatena il parapiglia. Paga dazio il brasiliano della Samp che finisce sotto la doccia per doppio giallo: uno per simulazione, l’altro per la reazione sull’avversario. L’inferiorità numerica non mette paura ai blucerchiati che al 32’ vanno vicinissimi al pari con Maxi Lopez, Handanovic è ancora una volta insuperabile. Lo sloveno è in giornata e toglie dall’incrocio la successiva punizione di Sansone. Il forcing doriano spaventa l’Inter ma il risultato non cambia.

Pazzesca l’ennesima parata di Handanovic che nega la gioia del pareggio a Soriano a una manciata di secondi dal break: il pallone sembrava destinato in rete.

La ripresa comincia come era finita la prima frazione, con il Doria a spingere. Sciagurata la conclusione di Sansone. Dall’altra parte si rivede Palacio che cerca l’angolino con il mancino. Col passare dei minuti l’uomo in meno comincia a farsi sentire, i nerazzurri guadagnano metri ma Icardi e Palacio non trovano il guizzo. Il primo cambio doriano al 12’ con Krsticic a prendere il posto di Obiang. Palacio sfida Da Costa due minuti più tardi, il brasiliano c’è, angolo. Il corner di Hernanes è preciso per Samuel che sale in cielo e fa 2-0. Il colpo è duro, la squadra di Mazzarri sfrutta il momento. Passano pochi secondi e il dialogo Palacio-Icardi porta alla doppietta del bomber nerazzurro che calcia da posizione defilata e manda in orbita i nerazzurri.

Maxi Lopez cerca di rimettere in corsa i blucerchiati ma non è proprio giornata. Okaka per Sansone e il numero 9 mette subito in difficoltà Handanovic. Mazzarri richiama Icardi in panchina, nuova pioggia di fischi. Gli ospiti non si fermano più, la difesa blucerchiata è in affanno e al 33’ arriva il poker: è Palacio a trovare il bersaglio grosso. Regini cerca di rianimare la Samp ma il suo tentativo si spegne sul fondo. Fuori Palombo, esordio per Lombardo, figlio del grande Attilio. Finisce 4-0, con i cori degli spalti che sono tutti per Icardi. E non sono certo nostalgici.

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