Genova. La Snam aveva ricevuto una comunicazione scritta in cui si spiegava che la zona di Serra Riccò, dove tre settimane fa si è rotto un tubo del metanodotto causando l’interruzione dell’erogazion del gas per tutta Genova e i comuni della provincia per quasi tre giorni, non era sicura.
A segnalare il rischio era stata la ditta dell’alessandrino che ha in subappalto la gestione della manutenzione di quel tratto di metanodotto. Lo hanno scoperto gli investigatori, coordinati dal pm Alberto Landolfi, nel corso delle indagini.
Nei giorni scorsi e’ stato anche ascoltato, come persona informata dei fatti, l’assessore comunale alla protezione civile Gianni Crivello.
Il comune in quelle giornate ha fatto oltre 130 mila telefonate e ha inviato circa 18 mila messaggini ai cittadini per segnalare il guasto e per avvisare di non aprire il gas.
All’indomani dell’incidente, il sostituto procuratore Landolfi aveva aperto un fascicolo per disastro colposo a carico di ignoti.