Stadio Luigi Ferraris. Una festa per i tifosi allo stadio, una battaglia per i giocatori in campo. Sampdoria contro Verona è la sfida tra Mihajlovic e Mandorlini, tra due squadre che hanno voglia di cancellare l’ultimo deludente turno di campionato, tra due tifoserie gemellate fra loro, che si stimano e rispettano. Il tecnico serbo punta sul consueto 4-2-3-1: Da Costa in porta, De Silvestri, Mustafi, Gastaldello e Regini in difesa con Palombo e Renan qualche metro più avanti; è invece il terzetto composto da Gabbiadini, Sansone e Soriano ad agire alle spalle di Maxi Lopez. Non è la formazione tipo ma il turno infrasettimanale (i blucerchiati giocano contro il Sassuolo mercoledì) impone qualche variazione. Novità anche nell’undici gialloblù che in avanti presentano comunque il tridente composto da Toni, Jankovic e Iturbe.
Arbitra Calvarese. Tre minuti è la partita decolla. Merito di Renan che cerca il jolly dal limite dell’area: il pallone sbatte sul palo alla sinistra di Rafael, Sansone è il più lesto di tutti, nel raggiungerlo e scaraventarlo in rete. Subito in vantaggio i padroni di casa, festeggia la Sud. Il Verona non accusa il colpo e al 7’ sfiora il pareggio, sulla conclusione ravvicinata di Toni è provvidenziale l’intervento di Da Costa. È invece qualche centimetro a salvare la Samp sulla botta di Iturbe. I gialloblù sono assatanati, fuori di un soffio il tentativo di Romulo. La difesa blucerchiata è in grandissimo affanno.
Break del Doria con lo scambio Regini-Sansone: è il numero 12 a impegnare Rafael da posizione defilata. Strepitoso Da Costa sulla capocciata di Moras (comunque fermato da Calvarese), lo è altrettanto Rafael sul solito Sansone. Quindi Gabbiadini dalla bandierina, la sfera rasoterra per Renan viene involontariamente deviata dal fischietto di Teramo: il brasiliano non ne resta spiazzato e inventa un mancino che si infila nell’angolino basso, imparabile per Rafael: Sampdoria-Verona 2 a 0 e partita tutta in discesa per i blucerchiati.
Sulle ali dell’entusiasmo la squadra di casa cerca il tris. La grintosa avanzata di Maxi Lopez premia Gabbiadini il cui sinistro non centra però il bersaglio. A salve pure il suo successivo tentativo da calcio piazzato. Il terzo gol è nell’aria e arriva al minuto 38’. Sansone lancia Regini sulla fascia con l’esterno ex Empoli capace di arrivare sul fondo e servire un pallone d’oro a Soriano: per il giocatore rilanciato da Mihajlovic è il secondo gol stagionale.
La ripresa comincia come era finito il primo tempo. O meglio come era cominciato. Ancora 3 minuti, e ancora Doria a bersaglio. Ancora con Soriano che si fa 40 metri palla al piede, semina avversari e dal limite gela Rafael di sinistro. Il 4-0 fa esplodere il Ferraris. Una manciata di minuti più tardi potrebbe arrivare anche la quinta rete ma il diagonale di Sansone (il tacco smarcante di Maxi Lopez è una meraviglia) attraversa lo specchio della porta senza mai varcare la linea. È invece decisivo Rafael sul tentativo di Maxi Lopez. Senza pretese la replica di Iturbe.
È una festa che non conosce fine quella della Sampdoria. Al 13’ i tifosi riscoprono il gol di Palombo, il primo di questo campionato: la sua punizione dal limite è precisa e potente, imparabile per il portiere brasiliano del Verona. Toni non si arrende ma Da Costa è insuperabile. Al 16’ il primo cambio: Eder per Gabbiadini. Mandorlini manda in campo Rabusic per Romulo ma il nuovo entrato si inchina ai riflessi di Da Costa: da distanza ravvicinata prima, dopo una botta dalla distanza poi. Il Doria cambia ancora, Bjarnason per Sansone: 25’. Ci prova ancora Toni ma il suo colpo di testa è sul fondo. I blucerchiati amministrano, sul 5-0 non c’è bisogno di accelerare. Fuori misura l’ennesima conclusione di un indemoniato Renan.
Al triplice fischio è pioggia battente di applausi per una Sampdoria incontenibile. Tre punti strameritati, un successo che regala a società e tifosi il sorpasso in classifica sui cugini. Adesso (mercoledì), sotto con il Sassuolo per dimostrare di aver fatto il salto di qualità, per dimostrare di essere squadra vera.