Genova. Il fascicolo che riguarda i due ragazzi di Castiglion Fibocchi (Alessandro A. e Luca V.) accusati di tentata violenza sessuale, morte come conseguenza di altro reato, omicidio colposo e omissione di soccorso per la tragica morte di Martina Rossi, la studentessa genovese precipitata dal balcone di un albergo a Palma di Maiorca, è stato inviato dalla Procura di Genova a quella di Arezzo, competente per territorio.
L’ultimo tassello dell’indagine della procura genovese era costituito dalla testimonianza di Mattia, il giovane di Urbino che la notte del 3 agosto 2011 aveva condiviso le ultime ore di vita di Martina Rossi, e che si era presentato spontaneamente ai carabinieri di Urbino dopo l’appello fatto dal papà di Martina, Bruno Rossi, durante la trasmissione Chi l’ha visto. Mattia aveva riferito che la ragazza stava bene, sembra ombra di psicosi né tantomeno intenzioni suicide, e che gli avrebbe anche chiesto amicizia su Facebook per rivedersi.
Poi il volo dal balcone della 609 dell’Hotel Santa Ana di Cala Mayor a Palma di Majorca. Secondo la Procura genovese, la tragica conseguenza di un tentativo di violenza sessuale avvenuto nella stanza dei due ragazzi. La studentessa genovese molto probabilmente aveva provato a fuggire dai suoi aggressori tentando di scavalcare il terrazzino per rifugiarsi su quello adiacente, ed è caduta. E tutto ciò che è avvenuto dopo sarebbe solo un insieme di bugie e falsità per coprire quei fatti.
Resterà invece competenza dei giudici genovesi il fascicolo per false dichiarazioni al pubblico ministero relativo agli altri due indagati, i due amici aretini di Luca e Alessandro, che si sarebbero incontrati con i primi due, il giorno precedente all’interrogatorio e poi sarebbero stati molto reticenti.