Genova. Risparmiare tempo e denaro, “semplicemente” modificando una procedura. Rivoluzione a costo zero o quasi nel Porto di Genova, dove il Terminal Sech ha festeggiato l’arrivo della prima nave che utilizza il preclearing. Una sistema sperimentale che è stato introdotto sotto la Lanterna e nello scalo di La Spezia.
Il termine significa che lo sdoganamento della merce avviene in mare, con procedure notevolmente accelerate e un conseguente aumento di efficienza per armatori e scalo portuale. Piuttosto semplice la procedura: “La richiesta di preclearing – spiega Claudio Monteverdi, Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Genova – viene avanzata dalla compagnia marittima. La procedura viene così attivata e la Capitaneria di Porto ci assicura il controllo della nave che dovrà procedere sulla rotta prestabilita per Genova senza soste o deviazioni. Nel momento in cui la Capitaneria ci aggancia la nave, noi consentiamo agli operatori la presentazione della dichiarazione doganale”. Tutto più veloce, tutto più efficiente: “in questo momento parliamo di più di 300 contenitori che godono di un anticipo che va da 36 a 48 ore rispetto ai container che non hanno fatto la dichiarazione preclearing”.
Soddisfatto anche il Direttore Generale del Terminal Sech Alberto Cordella: “Abbiamo lavorato tanto assieme alle altre categorie per ottenere questo e i numeri dicono molto. Questa nave fa circa 1300 pezzi di sbarco, di cui 355 sono in preclearing. In questo modo creiamo maggiore efficienza per la catena logistica e di conseguenza maggiore capacità di movimentazione per il terminal”.
“Anni di lavoro – ha concluso il Presidente dell’Autorità Portuale Luigi Merlo – e una partenza in salita. Ma basta respirare il clima in banchina oggi tra operatori e autorità per comprendere come con rivoluzioni a costo zero e con tanta buona volontà si possano ottenere straordinari successi. La sperimentazione va già molto bene, oltre le nostre previsioni: a regime raggiungeremo obiettivi molto interessanti”.