Cronaca

Piaggio Aero ad alta tensione, sindacati spaccati in vista dell’incontro di domani: sciopero e presidio Fiom a Savona

Genova. Sarà solo la Fiom genovese a dichiarare lo sciopero di 8 ore dello stabilimento Piaggio di Sestri Ponente, con presidio davanti all’Unione Industriali di Savona a partire dalle 9.30 di domani, in concomitanza con l’incontro tra azienda e sindacati sul piano industriale dell’azienda aeronautica che prevede 165 esuberi (di cui 117 a Genova), oltre 200 esternalizzazioni e la chiusura del sito produttivo genovese.

Questa mattina si è svolto un confronto teso tra le segreterie regionali, e le Rsu dei due stabilimenti. Le Rsu di Fim e Uilm, alla fine, hanno deciso la strada “morbida”: niente sciopero per domani, anche se hanno ammesso che nello stabilimento di Genova la tensione è alta e molti lavoratori potrebbero seguire gli iscritti alla Fiom sul treno che domattina alle 8.28 partirà da Sestri in direzione Savona.

Se Cisl e Uil, quindi, si adeguano alle posizioni dei sindacati finalesi, che avevano già chiesto e ottenuto dall’assemblea dei lavoratori di Finale una posizione attendista che non prevedeva nessuno sciopero in concomitanza con l’incontro, la Fiom mantiene una linea dura, l’unica possibile per il segretario genovese Bruno Manganaro.

“Faremo sciopero e presidio perché è l’unico modo per far sentire la nostra contrarietà al piano industriale – spiega – Io porrò come pregiudiziale la cancellazione dei licenziamenti, perché è inutile stare a giocare sui termini e dire che si tratta di esuberi. Si tratta sempre di gente che viene messa alla porta”. La linea è netta: no ai licenziamenti e no alla chiusura dello stabilimento di Sestri Ponente.

Intanto l’eurodeputato Pd, Sergio Cofferati ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue su Piaggio Aero. “Occorre che l’azienda si adoperi per evitare la chiusura di Genova e trovare al più presto soluzioni che evitino i 165 esuberi e le 207 esternalizzazioni dichiarate. Quanto sta accadendo in Piaggio Aero richiede l’impegno di tutti
gli attori istituzionali e anche il coinvolgimento del governo nazionale. In gioco c’è la prospettiva di una grande azienda, e non si può considerare soltanto una vicenda ligure”, ha spiegato Cofferati.

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