Liguria. Ieri i lavoratori Piaggio Aero di Finale non sono scesi in piazza insieme ai colleghi genovesi e lo strappo tra Savona e Genova è ora ufficiale.
I lavoratori dello stabilimento finalese di Piaggio non saranno in piazza con i colleghi di Sestri. Lo ha deciso l’assemblea di questa mattina, al termine di una lunga discussione in cui non sono mancati i momenti di tensione e gli scontri verbali.
La strategia dei genovesi di partire subito con le azioni di lotta non è stata condivisa dai colleghi di Finale, secondo i quali lo sciopero dovrà essere l’ultima spiaggia. “Dall’assemblea è emersa con forza, all’unanimità, la necessità di entrare nel merito del piano industriale – spiega Andrea Pasa di Cgil – perché siamo pronti a smontare pezzo per pezzo le linee che l’azienda ci ha presentato a gennaio: non siamo assolutamente d’accordo con il piano né in termini occupazionali né in termini industriali”.
Nel mirino, come noto, esternalizzazioni ed esuberi. I finalesi sono pronti alla lotta, ma solo se la discussione con l’azienda dovesse andare male: “I lavoratori ci hanno chiesto chiaramente di occuparci prima del piano industriale – conferma Pasa – noi storicamente siamo sempre pronti a scendere in piazza e a fare altre iniziative di lotta, ma ora la priorità è cercare un punto d’incontro. Solo qualora la trattativa naufragasse penseremo agli scioperi”.
Il conflitto con Genova è evidente, ed il rischio è che gli operai di Sestri accusino i colleghi finalesi di disinteresse per la loro situazione, non essendo direttamente toccati dalla chiusura dello stabilimento. Pasa tenta di smorzare i toni ed evita qualsiasi critica ai pari grado genovesi: “Laddove il sindacato si prende delle responsabilità e i lavoratori decidono non c’è mai da criticare, anzi vanno sostenuti”.