Genova. Continua la lotta dei lavoratori della Piaggio Aero di Genova e al loro fianco sono scese in corteo anche delegazioni di Ilva, Fincantieri, Ansaldo Energia e Selex. Tutti uniti per salvaguardare il lavoro opponendosi ai licenziamenti e alle esternalizzazioni, ma ancora una volta i lavoratori di Finale Ligure non sono scesi in piazza insieme ai colleghi.
“Andiamo dal Prefetto per ribadire che siamo contrari al piano industriale fatto di licenziamenti ed esternalizzazioni, che stanno a significare la chiusura della Piaggio Aero di Genova – dichiara il segretario della Fiom Cgil, Bruno Manganaro – Non è questo che era stato scritto nell’accordo di programma e quindi bisogna fermare l’azienda, coinvolgendo il Governo, cioè i ministri della Difesa e dell’Industria, per aprire un tavolo e dire che i licenziamenti sono ritirati e che Genova rimarrà aperta”.
Poi l’altra nota dolente: Genova fa sciopero mentre Finale lavora. “Ci sono differenze, che però possono essere superate solo quando i lavoratori sciopereranno insieme – conclude Manganaro – Dobbiamo arrivare a una mobilitazione totale, magari il 1° aprile sotto Confindustria, quando ci sarà la trattativa. Ognuno deve fare uno sforzo per dire che i licenziamenti vanno ritirati per tutti”.
Lo scopo principale dell’incontro di oggi in Prefettura è quello di riuscire a fissare un incontro con il ministero della Difesa, ma ciò che appare chiaramente è che le tensioni tra sindacati restano. “Da genova non è andato nessuno all’incontro di Savona perché ci è stato chiesto un rinvio – spiega Maurizio Marchi, Fim Cisl”. E sul fatto che i lavoratori di Finale non siano scesi in piazza, il suo commento è piuttosto lapidario: “Non possiamo dire noi il motivo della loro scelta – conclude Marchi – abbiamo sempre chiesto loro di unirsi, ma ogni Rsu è autonoma”.