Cronaca

Petrolchimico a Sampierdarena, scintille tra Bernini e Merlo: “Con quello che guadagna, dialoghi con la città”

lanterna

Genova. “Le isterie vanno lasciate da parte, un lavoro anche se in periodo elettorale va fatto con la correttezza dovuta”. Il “fuoco amico” che ha colpito giunta Doria e vicesindaco Bernini dopo le indiscrezioni sull’ipotesi di creare un polo petrolchimico sotto la Lanterna, torna al mittente. Dopo il secco rifiuto del Municipio Centro Ovest, anche solo a discutere l’ipotesi, il niet è arrivato anche dal presidente dell’Autorità Portuale che ha rivendicato la podestà sulle aree su cui ora è ancora attiva la centrale a carbone Enel e che dal 2017 saranno libere.

“Siamo coscienti che non è compito del Comune stabilire cosa venga fatto nelle banchine – ha detto oggi in consiglio comunale l’assessore Stefano Bernini – di solito tramite gare o, appunto, attraverso la discussione di proposte poi messe a gara”.

E la proposta sul tavolo del Comune è arrivata. “Da noi sono venuti gli operatori che hanno i depositi costieri di materiale chimico e petrolchimico a ridosso del porto petroli. Con loro la città discute da 20 anni, hanno trovato una soluzione che risponde alle caratteristiche ambientali, di sicurezza e che porta nuovo traffico e ce l’hanno proposta”. Spostare cioè il petrolchimico da Multedo a Sampierdarena, sotto la Lanterna. Una soluzione che, secondo quanto riferito dal vicesindaco, non riguarderebbe la lavorazione o la produzione petrolchimica, ma “soltanto deposito e stoccaggio”, e una cementiera, la distribuzione del cemento prodotto e trasportato via nave.

“A quel punto abbiamo pensato di informare il Municipio per cominciare a discutere di un’ipotesi degna di essere considerata – ha spiegato ancora il vicesindaco – La risposta è stata un no a priori”. A cui si è aggiunta quella “stizzita” – come definita da Bernini – dell’Autorità Portuale secondo cui il petrolchimico che ora è a Multedo in aree comunali non dovrebbe riguardare aree portuali. “Non è così che parla un amministratore pubblico ben pagato come il presidente dell’Autorità Portuale – la controrisposta del vicesindaco – dovrebbe mettersi nell’ottica di ragionare come si fa tra enti pubblici, alla ricerca di una risposta condivisa per risolvere problemi che sono appannaggio di entrambi. Io ho vissuto direttamente il problema Derrick, la città si è fatta carico di garantire la continuità di un attività portuale, non ce ne siamo fregati”.

Si tratta di affrontare “un tema non di assumere decisioni”, ha poi spiegato Bernini. “La scelta che avevamo fatto come città da sempre era di mettere Carmagnani e Superba alla maggiore distanza dalla parte abitata. Quindi anche per altre collocazioni che piacciono di più all’Autorità Portuale, come l’area Ilva, bisognerà valutare, ad esempio la distanza dalla Fiumara. Non si tratta di una lavorazione petrolchimica – ha ribadito – sono persone che scaricano da una nave prodotti e li caricano su un treno o su un’autocisterna. L’argomento riguarda la città solo per la vicinanza e per l’eventuale pericolosità, che può essere attenuata solo dalle nuove tecnologie. Certo, Genova può decidere che quel materiale lì non lo tratta più – ha poi aggiunto – ma deve essere una decisione condivisa, e allora bisognerà però trovare una sistemazione ai lavoratori del petrolchimico”.

Bernini ha quindi fatto l’esempio di Rotterdam e poi di Ravenna, possibile primo porto deputato al polo petrolchimico, “ma sono decisioni che vanno assunte nella trasparenza, non si tratta né di problemi solo miei né suoi – ha sottolineato con riferimento a Merlo – ma di tutta una città portuale. Mi ha stupito anche l’intervento del presidente della Regione (in sostegno a Merlo)”. Il riferimento, questa volta, è alla discussione “sulle nostre scelte urbanistiche sulla città, tra l’altro comunicate formalmente un mese prima”.

“Queste isterie vanno lasciate da parte, un lavoro anche se in periodo elettorale va fatto con la correttezza dovuta”, ha concluso, lasciando in coda il veleno. In tutto questo, gli abitanti di Sampierdarena, preoccupati dell’arrivo di una nuova servitù, definita dallo stesso presidente di Municipio ancora “peggiore” rispetto alla già problematica centrale Enel, saranno in qualche modo consultati? “Non a caso abbiamo informato subito il Municipio – ha risposto Bernini – ci è stato dato un no secco ed è partito poi il fuoco amico”.

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