Cronaca

Horus, gli occhiali per i non vedenti: arriva dalla Liguria la sfida a Google Glass

horus occhiali non vedenti

Genova. Restituire ai non vedenti una vita normale: il sogno di sei studenti dell’Università di Genova, tre savonesi, due genovesi e un trentino che studia nel capoluogo ligure, è racchiuso in un paio di occhiali speciali.

Arriva infatti dalla Liguria la sfida ai Google Glasses, gli occhiali ipertecnologici del colosso americano. Con una particolarità: gli occhiali “made in Liguria” sarebbero progettati specificamente per i non vedenti.

I giovani a lanciare il “guanto di sfida” sono Saverio Murgia, Luca Nardelli, Carola Pescio Canale, Benedetta Magri, Jacopo Grosso, Alessio Mereta, e con la loro idea partecipano a “Edison Start”, un concorso per idee innovative. In palio per i vincitori 100.000 euro ed il tutoraggio per aprire l’azienda.

Ma non si tratta di un semplice business. A differenza degli occhiali di Google, il cui obiettivo è quello di frapporre un display tra l’utente è il mondo creando quella che in gergo si chiama “realtà aumentata”, il sogno di questi sei ragazzi è molto più ambizioso: restituire ai non vedenti una vita normale.

Il dispositivo da loro progettato, Horus, si propone infatti come dispositivo assistivo in grado di aiutare persone cieche e ipovedenti nello svolgimento delle attività quotidiane. “Gli occhiali osservano la scena tramite le sue due telecamere e comunicano all’utente ciò che vede, tramite sintesi vocale – raccontano i ragazzi – Attraverso tre pulsanti, oppure comandi vocali, l’utente potrà comunicare con Horus e porgli richieste riguardo la scena osservata, ottenendo preziose informazioni altrimenti difficili da reperire”.

L’obiettivo principale è proprio il miglioramento della qualità della vita delle persone con problemi di visione. “I nostri occhiali saranno utili in particolare in scenari come l’acquisto di beni, il riconoscimento di persone, la lettura di testi e cartelli stradali. I destinatari saranno, in una prima fase, le persone con questo tipo di disabilità a livello nazionale ed è prevista una espansione sia a livello europeo che mondiale una volta che il prodotto finale sarà pronto”.

“Non esistono al momento altri prodotti equivalenti”, dicono con orgoglio. I punti di forza: indipendenza da altri dispositivi e dalla rete internet, compatibilità con tutte le montature di occhiali, design simmetrico. Anche se al centro di tutto c’è l’aspetto sociale: “Prevediamo un significativo miglioramento della qualità della vita, sia della persona affetta da disabilità visiva sia di coloro che lo circondano. I primi risultati che vogliamo ottenere sono la rapida realizzazione di un prototipo in modo da continuare lo sviluppo grazie al feedback ricevuto e la diffusione tramite meccanismi di passaparola a livello nazionale”.

La fase di sviluppo continuerà fino a fine 2014, per la realizzazione di un prototipo funzionante e i contatti con le associazioni. A quel punto il dispositivo verrà fornito ad un ristretto gruppo di utenti, per una fase di test, e potrà essere sostanzialmente modificato grazie ai feedback.

A quel punto gli occhiali potranno essere commercializzati. Prima, però, bisogna trasformare il sogno dei sei ragazzi liguri in realtà: per superare la prima fase, oltre alla qualità del progetto, verranno presi in considerazione i voti degli utenti. Chi volesse sostenerli può registrarsi o accedere con il proprio account Facebook e dare il suo voto alla pagina http://www.edisonstart.it/idee/horus. Il termine per votare scade domenica.

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