Genova. Calci, pugni, schiaffi, insulti e mortificazioni fino al punto di ridurla in uno stato di profonda prostrazione fisica e psicologica. La persecuzione a cui era sottoposta da oltre un anno una 30enne genovese è finita stamani con la misura cautelare del divieto di dimora a carico del suo ex compagno, un giovane colombiano.
Il provvedimento, portato avanti in mattinata dalla Squadra Mobile, su ordine del Gip di Genova, è scaturito dopo la denuncia della donna.
Il giovane colombiano, ritenuto responsabile dei reati di atti persecutori, lesioni aggravate, ingiurie e percosse aveva avuto per alcuni anni una relazione sentimentale con la vittima. Da circa un anno, però, aveva iniziato ad aggredirla verbalmente e fisicamente con spinte, calci, pugni, schiaffi, tirate di capelli, insultandola e mortificandola al punto da ridurla in uno stato di profonda prostrazione fisica e psicologica.
La giovane, che negli ultimi tempi aveva cercato di allontanare il fidanzato violento, era sottoposta con cadenza quasi quotidiana a telefonate mute, messaggi, appostamenti sotto casa.
Qualche sera fa l’uomo le ha chiesto un incontro in casa propria. Lì è iniziato un nuovo inferno: pugni al volto, insulti. La ragazza è riuscita a fuggire, ma è stata inseguita in strada dall’ex, dove sono volate ulteriori percosse finchè, raggiunto a fatica il portone di casa propria, a poche decine di metri, ha subito per le scale del palazzo un vero e proprio pestaggio da parte del giovane, che nel frattempo era riuscito a raggiungerla anche lì.
L’ultimo atto di una terribile escalation di violenza: la ragazza ha riportato lesioni tali da dover far ricorso a cure ospedaliere. Ma ha avuto il coraggio di denunciare l’uomo. Pochi giorni dopo, la misura cautelare, su conforme richiesta della Procura della Repubblica di Genova.