Cronaca

Genova, blitz antidroga nelle scuole. Studenti contrari: “Una forma sterile di repressione”

cane antidroga gipsy

Genova. Non cessano le polemiche sulle perquisizioni antidroga nelle scuole genovesi, rimbalzate sulle cronache delle ultime settimane. A esprimere contrarietà, oggi, è l’Unione degli Studenti dopo che poco meno di una settimana fa il preside di una scuola superiore del centro cittadino aveva chiesto un controllo, a cui poi ne erano seguiti altri in altrettanti istituti, ultimo l’altra mattina a Sestri.

“Non è la prima volta che gli agenti vengono chiamati dai dirigenti scolastici – spiegano gli studenti Usd – una serie di blitz con risultati pessimi che hanno come obiettivo tutto fuorché la prevenzione e la sensibilizzazione, producendo esclusivamente un po’ di spettacolo per i giornali”.

L’associazione degli studenti punta il dito contro quella che definisce “una forma di sterile repressione”. “Queste azioni non hanno una minima influenza sui traffici di droga reali, quelli in cui le narcomafie la fanno da padroni realizzando fatturati da miliardi di euro all’anno – sottolineano gli studenti – Sarebbe forse più corretto iniziare dei percorsi all’interno delle scuole per responsabilizzare gli studenti sull’utilizzo consapevole delle droghe leggere e sugli interessi che ci sono dietro al commercio delle stesse, cercando di comprendere e risolvere i disagi immateriali che spesso portano i giovani ad assumerle”.

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