Genova. Intercettazioni telefoniche, le prime informazioni rese al pm durante le indagini preliminari, le audizioni in commissione parlamentare, oltre alle dichiarazioni fatte nel corso del processo Diaz. Tutto, secondo i giudici di Appello che hanno confermato la condanna di Francesco Colucci, sarebbe a dimostrazione del fatto che il questore di Genova durante i fatti del G8 del 2001 si era assunto ”il compito di destabilizzare la coerenza dell’assunto accusatorio” a carico di De Gennaro, ovvero il ruolo di “falso testimone”.
Colucci fu condannato in primo grado e in secondo grado a due anni e otto mesi di reclusione perché accusato di avere cambiato versione nel corso del processo Diaz per “alleggerire” la posizione dell’allora capo della polizia Gianni De Gennaro. Oggi le motivazioni della sentenza in Appello.
Secondo l’accusa, Colucci, nel corso della testimonianza resa il 3 maggio 2007, si addossò la responsabilità della decisione di fare irruzione alla scuola. Inoltre i giudici, ritengono false anche le dichiarazioni in merito alla presenza di Roberto Sgalla, portavoce di De Gennaro. ”Gli elementi di prova consentono – si legge nelle motivazioni – di ritenere ulteriormente provato il reato ascritto all’imputato anche in relazione alla questione Sgalla, essendo dimostrato, senza alcun margine di dubbio, che Colucci ritrattò falsamente le proprie precedenti dichiarazioni, addirittura prefigurando improbabili giustificazioni al riguardo”.