Economia

Ex Centrale del Latte, Parmalat chiede un rialzo del 50% e manda tutto a monte: i retroscena della trattativa

centrale del latte
Foto d'archivio

Genova. Un rialzo del 50% dell’offerta per le aree dell’ex Centrale del Latte di Fegino. E’ questa la richiesta, secondo indiscrezioni, che lo scorso giovedì 13 marzo Parmalat avrebbe avanzato a Confindustria Genova. Un rilancio che ha portato alla rottura delle trattative e al conseguente ritiro del progetto.

Dopo la disponibilità data da Parmalat e gli incontri tra le parti del 14 e 19 febbraio e del 3 marzo, in cui erano state prodotte due nuove versioni dell’offerta secondo le richieste avanzate dalla proprietà delle aree, la doccia fredda arriva il 12 marzo. Quel giorno arriva a Genova una nota di Parmalat in cui si avanzano richieste economiche e procedurali mai sollevate nei precedenti incontri.

Un rilancio che manda tutto a monte. Le nuove richieste, infatti, comportano un incremento dell’impegno finanziario del 50% da parte della Newco composta da piccole e medie imprese interessata alle aree. Tutto ciò a fronte di un’offerta che sarebbe stata presentata considerando la massima valorizzazione possibile dell’area in realazione allo stato degli edifici, alle norme urbanistiche ed edilizie, ai tempi e ai costi di trasformazione e al netto dei costi di transazione. Tradotto in numeri, i parametri utilizzati come riferimenti corrispondono a 1.150 euro al mq per le superifici industriali al piano terra, a 1.000 euro al mq per quelle al primo piano carrabile e a 1.400 euro al mq per le superfici ad uso ufficio.

Intanto, le prospettive per i lavoratori si fanno sempre più incerte. Sul tavolo, a quanto è dato sapere, non ci sono alternative credibili. Lo sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Genova Francesco Oddone: “Oggi come oggi, a meno di una offerta sul tavolo di Parmalat di cui non siamo a conoscenza, non abbiamo nulla. Questo è estremamente grave, perché c’era una proposta molto concreta che consentiva di monetizzare l’area e di ricollocare i lavoratori espulsi propio da Parmalat. Quello che è successo è quasi incomprensinile”.

La cassa integrazione per i dipendenti della ex Centrale del Latte scade a settembre. “Il tempo non è una varibile indipendente e non è pensabile tornare a giocare come se si fosse al casinò sulla pelle dei lavoratori. Insieme con la Regione Liguria – conclude Oddone – intendiamo richiamare Parmalat alle proprie responsabilità. Hanno inflitto a Genova una ferita non indifferente e vogliamo capire se hanno sul tavolo delle alternative concrete”.

Infine, riguardo alla trattativa Parmalat precisa in una nota “di aver mantenuto un comportamento coerente con la propria offerta di cessione delle aree su cui sorgono gli impianti della Centrale del Latte di Genova e di non aver creato le condizioni per una chiusura senza accordo della trattativa”.

Francesco Abondi Katia Bonchi

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