Economia

Cgil Liguria, primo giorno di congresso all’Archivolto. Vesigna: “Il lavoro decide il futuro”

vesigna federico cgil

Genova. E’ iniziato oggi presso il Teatro dell’Archivolto a Genova l’undicesimo Congresso Cgil Liguria. In questi mesi si sono svolte quasi 1.500 assemblee che hanno coinvolto oltre 44 mila tra lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati su 180 mila iscritti in Liguria.

L’appuntamento congressuale cade in uno degli anni peggiori per la Liguria dall’inizio della crisi: 18 milioni di ore di cassa integrazione (2 milioni in più rispetto all’anno precedente), 19 mila posti di lavoro persi quasi tutti concentrati nel terziario, con il settore delle costruzioni che continua ad essere in grandissimo affanno. “Senza voler essere pessimisti ad ogni costo, questi pochi dati ci consegnano un quadro molto preoccupante che ci impone di riflettere sul nostro modello di sviluppo” ha commentato il Segretario Generale Cgil Liguria Federico Vesigna “Alla nostra regione spetta il triste primato di regione più povera di tutto il Nord; sono oltre 110 mila i liguri che vivono sotto la soglia di povertà, persone che hanno perso il lavoro e non hanno più nessun sostegno al reddito, persone che vivono di un lavoro precario e parcellizzato e fanno fatica persino a mettere insieme il pranzo con la cena”.

Il punto centrale resta il lavoro e infatti, nei mesi scorsi, insieme a Cisl e Uil, è partita la discussione con la Regione sulla nuova programmazione dei Fondi Europei (2014 – 2020) che dovrebbe valere qualcosa come 900 milioni di euro in 7 anni “Sono risorse preziose che non possono essere disperse in mille rivoli – sostiene il segretario -, ma vanno usate in modo selettivo individuando le priorità di intervento per definire le scelte strategiche per il futuro, sostenendo il tessuto produttivo, l’innovazione e la ricerca”. In particolare la Liguria ha bisogno di interventi radicali su infrastrutture e messa in sicurezza del territorio. Le immagini della frana sulle carrozze del treno che procedeva verso Ventimiglia hanno fatto il giro del Paese; ogni anno l’arrivo delle piogge porta con sé frane e smottamenti che mettono in pericolo la vita dei cittadini stravolgendo il paesaggio. L’unica risposta possibile è investire nelle politiche di prevenzione, anche perché a conti fatti prevenire costa meno che intervenire sui disastri.

Anche sulle infrastrutture la Cgil ha le idee chiare da tempo “In una regione lunga e stretta come la nostra, i porti possono crescere e cogliere le opportunità offerte dall’espansione a mare delle banchine solo se si realizzano quelle infrastrutture (dal Terzo Valico alla Pontremolese) necessarie ad intercettare i traffici dei mercati del Centro Europa e se si costruisce una filiera logistica che può contare su aree retro portuali che sono tutte oltre Appennino trasferendo su ferro la merce che oggi viaggia su gomma – afferma Vesigna – E poi c’è un problema di accessibilità del nostro territorio che rappresenta un indubbio fattore di competitività anche per la possibilità di attrarre nuove attività imprenditoriali come potrebbe essere Expo 2015 ossia un’importante vetrina per promuovere il “prodotto” Liguria”.

Vesigna ha poi dedicato un passaggio alla vicenda Carige “In un contesto di generalizzata compressione dei prestiti erogati alle imprese, una banca con salde radici nel territorio rappresenta un indubbio fattore di vantaggio competitivo, ma l’esperienza di Carige ci insegna che non tutti gli imprenditori sono uguali e se è la politica a fare la differenza, non è detto che il sistema sia più efficiente. Il risultato è un sistema produttivo in grave affanno e una banca carica di debiti alla quale non basterà la politica di alienazione programmata. E allora cosa fare? Se il rapporto con il territorio ha un valore, non possiamo perdere il controllo dei processi e la gestione delle politiche di credito. Carige non può trasformarsi in una rete di sportelli senza testa, anche perché non possono essere i lavoratori a pagare gli errori altrui. In questa condizione non abbiamo bisogno di una Fondazione che controlla una banca sull’orlo del dissesto. Occorre invece un adeguato livello di condivisione delle scelte per agevolare una ricapitalizzazione che offra prospettive di consolidamento e crescita alla banca. Anche perché per continuare a svolgere un fondamentale ruolo di promozione dello sviluppo locale, la Fondazione può e deve garantirsi una più ampia e articolata diversificazione delle attività di investimento”.

Ai delegati sono state consegnate le borse porta documenti confezionate utilizzando gli striscioni che la Cgil ha adoperato nelle manifestazioni degli ultimi anni. Le borse sono state realizzate dalla Cooperativa “Il Girasole – Creazioni al fresco”. E’ questo infatti il nome del logo creato dalle donne  detenute presso la Casa Circondariale di Genova – Pontedecimo per connotare i manufatti creativi – borse e accessori di moda – confezionati con i materiali di scarto (tela degli ombrelli, banner/striscioni, tessuti e filati, fibbie e bottoni). Si tratta di pezzi unici perché non realizzati in serie ma a mano, una per una e contengono sogni, fatica, sorrisi e soprattutto contengono idee.

I lavori del Congresso riprendono venerdì 28 marzo; alle ore 10,30 Bruno Spagnoletti responsabile Ufficio Economico Cgil Liguria presenterà il report economico “La Liguria e la crisi: priorità al lavoro” dove sarà presentata una fotografia a tuttotondo della nostra regione.

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