Politica

Centro storico, rischio desertificazione in Salita del Prione. Pdl:” Vogliamo risposte da Arte”

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Foto d'archivio

Genova. Interrogazione urgente in Comune a Genova, promossa dal vice presidente del Consiglio Comunale Stefano Balleari, in Regione del Consigliere regionale di Forza Italia Matteo Rosso e Tomaso Giaretti, consigliere di Forza Italia di Municipio Centro Est sulla situazione di empasse che si è venuta a creare relativamente a degli immobili di Arte siti in Salita del Prione. Spiegano i tre esponenti di Forza Italia: “ alla fine del 2013 sono scaduti i contratti di locazione di alcuni immobili di proprietà di Arte locati ad attività artigiane dal 1988. Da quello che ci risulta, in base a diverse segnalazioni, siamo a Marzo del m2014 ed Arte, benché continui ad inviare i bollettini di pagamento degli affitti, non ha ancora provveduto a rinnovare i contratti, con la conseguenza che i titolari di queste attività artigiane, che operano in Salita del Prione da diversi anni, hanno paura di vedersi messa a rischio la propria attività imprenditoriale”.

“E’ bene ricordare – spigano Balleari, Rosso e Giaretti – che dal 1990 questa zona è stata interessata da cantieri che inevitabilmente hanno pesato su tutta l’area e conseguentemente su tutte le attività imprenditoriali. Salita del Prione, al di là degli intenti, non è mai diventata una strada commerciale, anzi nel 1988 i laboratori artigiani insediatisi contemporaneamente nei locali ancora vuoti erano uniti nel progetto di dare una precisa vocazione a questa via appena recuperata in uno dei suoi fronti. Purtroppo oggi sono rimaste solo 3 attività proprio perché quest’area non è mai stata valorizzata a sufficienza dalle amministrazioni comunali che si sono susseguite in questi anni”.

Continuano i rappresentanti Azzurri: “la preoccupazione è che in questo momento di grave crisi economica Arte non voglia rinnovare i contratti o lo faccia aumentando considerevolmente i canoni di affitto arrecando quindi un danno pesantissimo per chi, come queste piccole aziende artigiane a conduzione famigliare, fa fatica ad arrivare alla fine del mese e a resistere alla congiuntura economica negativa che si è abbattuta sul nostro Paese e su Genova in particolare”.

“Con i nostri documenti chiediamo spiegazioni precise – concludono Balleari, Rosso e Giaretti – e pretendiamo che Comune e Regione intervengano a sostegno di queste attività imprenditoriali che stoicamente cercano di tenere viva la via, rappresentando anche un presidio importante per la sicurezza di tutta la zona. Non possiamo poi non evidenziare che in questi anni gli immobili lasciati liberi dalle altre imprese artigiane sono stati affidati a associazioni di vario genere che aprono saltuariamente e che certo non contribuiscono in maniera fattiva al presidio ed alla vitalità della via, che invece meriterebbe di essere rivalutata perché nel cuore del centro storico genovese”.

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