Calaiò sbaglia un rigore, Pirlo è letale su punizione. La Juventus beffa il Genoa nel finale

genoa gradinata nord

Stadio Luigi Ferraris. La Juventus è reduce dalle fatiche di Europa League. E il ritorno della gara con la Fiorentina è in programma a metà settimana. Il Genoa vuole sfruttare l’occasione, troppo ghiotta per non provarci. E quindi il solito 3-4-3, per Gasperini è il modulo giusto anche contro i campioni d’Italia in carica. Perin in porta, Burdisso, De Maio e Marchese in difesa, Motta, Matuzalem, Sturaro e Bertolacci sulla linea mediana del campo, con Sculli e Antonelli esterni alti (con il numero 13 sempre pronto a scalare a centrocampo) a supporto di Gilardino. Conte rinuncia a Tevez infortunato e lancia Osvaldo in coppia con Llorente; out all’ultimo minuto anche Barzagli, in difesa ci sono Chiellini, Bonucci e Caceres. Riflettori puntati su Vidal, Pogba e Pirlo, le stelle del centrocampo bianconero.

Arbitra Mazzoleni. Il primo tiro è colorato di rossoblù ma la conclusione di Sculli finisce alta sulla traversa. Dopo 11’ il primo giallo: lo rimedia De Maio per un fallo su Lichtsteiner, forse è eccessivo. Della punizione sulla destra che ne scaturisce si incarica Pirlo: pallone in mezzo e Perin ad allontanare. Ogni decisione del direttore di gara viene sonoramente fischiata dal pubblico di casa; almeno fino al 20’ quando Mazzoleni, su segnalazione del guardalinee, annulla la rete di Osvaldo. Quindi il giallo a Sturaro e la nuova contestazione del Ferraris. Poco calcio, tante interruzioni. Costano il giallo anche le lamentele di Sculli.

Al 26’ il Genoa torna a rendersi pericoloso in contropiede con Bertolacci che sciupa calciando alto dal limite dell’area, con la difesa bianconera ormai tornata a presidiare la propria porzione di campo. Ammonito Gilardino accusato di aver colpito Bonucci con il gomito. Il Genoa tiene bene il campo, la Juve aspetta il varco giusto. Pirlo per Osvaldo e l’italo-argentino cerca un complicatissimo destro al volo. Al 37’ il cross di Motta trova Bertolacci: il 91 colpisce male il pallone, a suo dire (e non solo sentito il boato della Nord) perché sbilanciato da Lichtsteiner. Sul ribaltamento di forte la Juve è micidiale. Il colpo di tacco di Pogba libera Osvaldo che supera Perin: la sua esultanza dura poco anche questa volta, la bandierina del guardalinee è levata al cielo. Pogba non ci sta, si libera di Sturaro con una magia e cerca la porta dalla distanza. Il primo tempo si chiude con il secondo tentativo fuori misura di Bertolacci. Finisce 0-0 e con tante recriminazioni nei confronti dell’arbitraggio, da una parte e dall’altra.

Comincia la ripresa ed è subito giallo, questa volta per Vidal. Bene il Genoa nei primi minuti, la Juve fatica a uscire dalla propria metà campo. Al 10’ è proprio il Grifone a sfiorare il vantaggio: il tacco di Gilardino smarca Bertolacci che si fa ipnotizzare da Buffon con tutti i compagni ormai pronti a esultare; il pallone carambola dalle parti di Motta ma il suo bolide va solo vicino al palo della porta bianconera.

Al 18’ il primo cambio della partita: fuori Gilardino (debole il suo destro dal limite dell’area prima della sostituzione), dentro Calaiò. Llorente chiede un rigore per un braccio largo di Antonelli ma l’arbitro dice di no. Lo concede dall’altra parte quando Vidal intercetta con la mano un cross di Motta. Tocca a Calaiò: l’arciere calcia debole alla destra di Buffon, il portiere della nazionale intuisce e smanaccia via il pericolo.

La Juventus si riaffaccia in avanti solo alla mezz’ora, con una punizione di Pirlo indirizzata sulla testa di Pogba: la sua capocciata è alta. Stessa sorte per la botta dalla distanza di Bertolacci. Cambia anche Conte: Quagliarella prende il posto di Osvaldo. Al 38’ i bianconeri si spendono le altre sostituzioni: Padoin e Isla per Vidal e Lichtsteiner. Al 41’ Antonelli si ritrova fra i piedi il pallone da 3 punti ma non riesce a dare la potenza necessaria per impensierire Buffon. La beffa arriva a un minuto dal 90’, il fallo di De Maio su Quagliarella costa una punizione dal limite che Pirlo trasforma in oro: Perin non ci arriva e la Juve vola. Con il minimo sforzo i bianconeri fanno propria la posta in palio. Non bastano i quattro minuti di recupero per rimettere in carreggiata la squadra di Gasperini. Tutti scuri in volto al triplice fischio, consoloano solo in parte gli applausi che arrivano dalla Nord. Questo Genoa meritava molto di più.

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