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Vela, I Zona. Luisa Franza ad un anno dall’elezione: “Seguirò ancora più da vicino i circoli”

Luisa Franza

Genova. Luisa Franza, presidente del Comitato I Zona, ad un anno dalla sua elezione traccia un bilancio, rivolgendosi ai dirigenti ed affrontando nel dettaglio i temi che hanno caratterizzato questi dodici mesi.

“Il bilancio del primo anno del mio mandato dovrebbe essere fatto da voi – dichiara -. Siete voi presidenti di circoli velici che dovreste dirmi se il mio lavoro vi è stato d’aiuto e in che cosa sono invece mancata. Confesso che l’impegno è stato molto più pesante di quanto avessi previsto. I piccoli e grandi problemi che mi avete prospettato e che ho tentato di risolvere sono stai tantissimi, direi quotidiani. Ma la cosa essenziale per me è parlare, non dare per scontato che intanto non ci possiamo fare niente, spesso le cose si sono risolte semplicemente con una telefonata”.

“L’attività dei circoli affiliati – prosegue – è concentrata su tesseramento, scuola vela, velascuola, regate. L’attività del Comitato deve essere di supporto a questi impegni. Il tesseramento nel 2013 è stato nella I Zona di poco superiore rispetto a quello dell’anno precedente (13.692 nel 2013 contro i 13.621 nel 2012), ma ugualmente soddisfacente visto che il totale Italia dei tesserati FIV è invece diminuito di circa 5.000 unità (112.000 nel 2013, 117.000 nel 2012). Questo però non deve assolutamente farci dormire sugli allori, ma deve essere uno stimolo per fare ancora meglio”.

“E possiamo incrementare concentrando le nostre risorse sulla scuola vela e il velascuola – afferma Franza -. Scuola vela, importantissima. Un circolo è vivo quando ci sono giovani che si avvicinano alla vela. Sta a noi farli appassionare e restare. Un istruttore capace, preparato, paziente, è una delle componenti essenziali, ma della formazione e aggiornamento istruttori vi parlerà Calvini che ne è il responsabile”.

“Il progetto Velascuola – sottolinea – è, a mio avviso, intrapreso ancora da troppo pochi circoli. So che non è semplice, comporta un’attività invernale che non tutti riescono a programmare, ma non è necessario fare grandi cose. Il buono di questo progetto è che ognuno lo può costruire sulle proprie disponibilità. Vi sono circoli che hanno un’attività strutturata per l’intera stagione, altri si impegnano solo per pochi giorni, altri ancora si limitano ad incontrare i ragazzi direttamente nelle scuole. Ognuna di queste formule è vincente se programmata con gli istituti stessi e se fa appassionare gli studenti. Potremmo così ritrovarceli in estate. Ricordate che questa è un’attività sociale da portare all’attenzione delle istituzioni”.

“Le regate in I Zona sono decisamente troppe – rimarca Franza -, come ho già detto più volte. Sono più di trecento e rispettare tutte le normative e le ordinanze delle capitanerie è diventato un grosso impegno, estremamente complicato e dispendioso, che necessita di una considerevole forza lavoro. Per questo vi invito ad una maggiore collaborazione tra sodalizi; potrete così ridurre le spese, incrementare il numero dei partecipanti e a fine anno avrete soddisfatto i parametri richiesti per la certificazione dell’attività”.

“Naturalmente – aggiunge – il vostro impegno non si limita ad organizzare le regate, ma anche a preparare i regatanti stessi, iniziando a coltivare i cadetti delle vostre scuole vela. Qui si inserisce l’attività della Zona con l’organizzazione dei raduni indicati direttamente dalla Federazione. La relazione sull’attività svolta e quella in programma per il 2014 vi sarà illustrata da Filippo Pastorini Varini che oltre ad essere il vicepresidente è anche il tecnico di riferimento”.

“Il mio programma per l’anno in corso è quello di seguire ancora più da vicino i circoli e di portare nelle conferenze dei presidenti di Zona tutte quelle problematiche che emergono continuamente e che spaziano dalla scarsa informazione che troppo spesso lamentiamo, al criterio di scelta da parte federale per i raduni a carattere nazionale, alle normative spesso incomplete o poco chiare, alle complicazioni burocratiche che potrebbero essere eliminate con la buona volontà. Aspetto quindi – conclude Franza – le vostre domande ed i vostri suggerimenti”.

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