Urbanistica, la Liguria cambia legge

palazzo regione

Liguria. La giunta della Regione Liguria ha approvato in mattinata un ddl per la revisione della legge urbanistica in vigore dal 1997. Lo ha reso noto, a margine della seduta del Consiglio Regionale, l’assessore alla Pianificazione territoriale e Urbanistica Gabriele Cascino, sottolineando come il disegno di legge punti soprattutto a razionalizzare la formulazione dei nuovi Puc-Piani urbanistici comunali.

“Oltre sedici anni di operatività del provvedimento hanno messo in evidenza l’inadeguatezza delle procedure amministrative per l’approvazione dei piani urbanistici dei Comuni, caratterizzate dalla farraginosità dei molteplici passaggi e dalla sovrapposizione della valutazioni di Regione, Province e enti coinvolti, oltreché progressivamente superate dalle normative sopravvenute, specie per quanto riguarda la Valutazione Ambientale strategica dei Piani in applicazione delle direttive comunitarie.

Secondo le norme della legge del 1997 i Comuni difficilmente riuscivano a concludere il procedimento di approvazione del Piano urbanistico in quattro anni, ed in molti casi neppure sei -sette anni erano sufficienti.
“Tutto questo a causa del fatto che la legge urbanistica in vigore obbliga il Comune a redigere due piani urbanistici, prima quello preliminare e poi quello definitivo, ma in pratica senza alcuna effettiva differenza, con un conseguente, inutile raddoppio di tutte le delibere e delle fasi di pubblicità e partecipazione dei cittadini. Al punto che la ripetizione dei procedimenti e delle fasi di valutazione da parte di Regione e Provincia anziché costituire momento di effettiva conoscenza e partecipazione, diventa spesso un motivo di confusione e disorientamento”, spiega Caascino.

La complessità e l’elevato costo del procedimento amministrativo è uno dei motivi per cui la Legge urbanistica del 1997 non ha avuto particolare successo, considerato che in 17 anni poco meno del 40% dei Comuni liguri sono riusciti a dotarsi del Piano urbanistico comunale.

Le nuove modalità di formazione del Piano urbanistico comunale, oltre alla eliminazione del doppio passaggio per l’approvazione del PUC, prevedono poi il ricorso alla Conferenza di Servizi che permetterà al Comune di poter dialogare direttamente con la Regione Liguria e gli altri Enti agevolando le fasi di illustrazione e valutazione del Piano e coordinando in un unico procedimento sia la fase di valutazione degli impatti ambientali del piano che quella dell’esame di merito del progetto urbanistico.

Inoltre, per tenere conto della differente complessità tra i Comuni di maggiore dimensione e quelli minori, è stata introdotta la figura del Piano urbanistico semplificato, caratterizzato dall’assenza di previsioni di trasformazione del territorio e prevalentemente rivolto alla conservazione e recupero del patrimonio edilizio esistente, con conseguente riduzione dei costi per la sua elaborazione ed utilizzo dei sistemi informativi territoriali messi a disposizione gratuitamente dalla Regione Liguria anche per quanto riguarda le verifiche ambientali.
Anche per le varianti ai PUC sono stabilite regole chiare che superano la vigente normativa che, con l’espressione tecnica degli “aggiornamenti”, consentiva ai Comuni di apportare modifiche al piano urbanistico senza alcuna forma di pubblicità e partecipazione dei cittadini.

Le nuove norme stabiliscono confini precisi tra le varianti che i Comuni possono apportare con un procedimento più rapido, ma comunque caratterizzato dall’evidenza pubblica, rispetto alla varianti sostanziali al piano che seguono lo stesso procedimento di approvazione del PUC.
Tra le novità della riforma normativa figura poi l’aggiornamento della disciplina sugli standard urbanistici.

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