Genova. “Far spegnere gli apparecchi e chiudere le sale gioco, oltre ad essere illegittimo, avrebbe segnato il ritorno sistematico e massiccio del gioco illegale, con pesanti ripercussioni di carattere sociale e di ordine pubblico”. Lo ha dichiarato Massimiliano Pucci, vicepresidente di Confindustria Sistema gioco Italia, commentando la sentenza del Tar Liguria sul ricorso dei gestori contro il regolamento sale gioco varato dal Comune di Genova.
“La sentenza riacutizza il tema che, più volte e in diverse sedi, gli operatori del gioco legale riuniti in Sistema gioco Italia hanno sollevato – dice Pucci – solo lo Stato può disciplinare l’esercizio di un prodotto e stabilire con quali limiti e cautele può essere commercializzato. E’ del tutto evidente che non si tratta di problemi locali o regionali – continua Pucci – ma di regole che debbono valere per tutta la penisola da Bolzano a Palermo. Nella legge delega fiscale in discussione in Parlamento, è chiaramente stabilito questo principio, prevedendo una precisa attribuzione di funzioni normative allo Stato, in modo da disciplinare l’individuazione e la tutela dei luoghi sensibili con regole uniformi per tutto il territorio nazionale”.