Sampdoria cinica e spietata, Gastaldello stende il Cagliari

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Stadio Luigi Ferraris. Da lunedì sera si è cominciato a dire, e il primo è stato Mihajlovic, che solo una vittoria col Cagliari avrebbe reso importanti i tre punti del derby. E la vittoria alla fine è arrivata, anche se non è stata una Sampdoria scintillante come altre volte. Una Sampdoria operaia, ecco, che ha lottato in ogni mattonella del campo, e si è tenuto ben stretto quel gol del capitano, fondamentale per una partita dura come poche altre.

Sperando che duri l’effetto derby, e una vittoria corroborante come poche altre, Mihajlovic schiera quasi la stessa formazione. È obbligato a due cambi, però: Maxi Lopez ha un’infrazione al terzo dito del piede destro (secondo i Cavalli Marci, alluce, biluce, triluce, pontilo e millino, quindi al triluce), e al suo posto ecco l’altro attaccante arrivato negli ultimi giorni del mercato di gennaio: Stefano Okaka. E poi c’è Mustafi squalificato, e Mihajlovic, uno che non ha mica paura di rischiare, mette dentro, per il suo esordio in serie A, Fornasier, che arriva dalle giovanili del Manchester United, e finora ha giocato solo in coppa Italia. Questa dunque la formazione che affronta il Cagliari: Da Costa; De Silvestri, Fornasier, Gastaldello, Regini; Palombo, Krsticic; Gabbiadini, Soriano, Eder; Okaka.

Pronti via, e il Cagliari si dimostra tonico: il pressing sampdoriano è alto, ma gli uomini di Diego Lopez sembrano riuscire a districarsene abbastanza. Al 7′ Sau sarebbe anche solo davanti a Da Costa, ma in chiara posizione di fuorigioco, segnalata dall’assistente del signor Roca. Forse non più abituata a giocare in giornate di sole, la Sampdoria impone un ritmo blando alla partita, ma al 10′ ecco il lampo: cross tagliato di Eder da sinistra, ci si avventa Okaka che anticipa tutti, ma Avramov si oppone col corpo. E dal corner seguente la giocata va a buon fine: Palombo all’indietro per Krsticic: il cross sembra mollo e innocuo, e invece furia Gastaldello, di testa, trova lo spiraglio giusto per il vantaggio blucerchiato.

Al 14′ ci prova Eder in solitaria: il suo tiro dalla distanza non è di tanto alto sulla traversa. Poi di nuovo la partita si addormenta un po’. Al 20′ punizione dai 25 metri, sulla destra, per il Cagliari: giocata per Sau alle spalle della barriera, che in mezza rovesciata mette dentro. Un gran bel gol, ma l’assistente aveva già alzato la bandierina, per una segnalazione dubbia. Ma il baricentro della partita si è alzato, per il Cagliari, che quando affonda qualche imbarazzo lo crea, alla difesa sampdoriana.

Un’altra punizione sarda, al 25′, sempre battuta da Conti, finisce lemme lemme tra le braccia di Da Costa. Sul rovesciamento di fronte bella giocata di Okaka, che pesca Gabbiadini, sul quale sembra esserci fallo, ma l’arbitro inverte la decisione: tra i due non sembra esserci grande feeling. Bello al 31′ il lanco di Eder per Gabbiadini, anticipato da Rossettini in angolo: batte Palombo direttamente per lo stesso Gabbiadini appostato poco fuori area. Il tiro al volo è perfetto, perché riesce a tenere basso il pallone, ma è ribattuto dal traffico in area. A tenere il pallone basso, invece, non ci riesce poco dopo Ekdal, e il suo tiro al volo va direttamente in gradinata.

Okaka, invece, lotta e lotta, e al 37′ guadagna un bel calcio d’angolo, su cui, però, è nulla di fatto. Mischione in area sampdoria poco dopo, ma i difensori blucerchiati fanno muro alle due conclusioni ospiti. Il cui uomo potenzialmente pericoloso è sempre Sau, che abita subito alle spalle della linea difensiva blucerchiata.

Al 44′ Okaka recupera l’ennesimo pallone, lo consegna a Eder che mette in mezzo per Gabbiadini: la deviazione di destro è lenta, e Avramova riesce a respingere, sul contro cross Eder ci prova in acrobazia un po’ scoordinata, e il pallone va fuori.

È l’ultima occasione di un buon primo tempo che la Samp chiude in meritato vantaggio.

La ripresa comincia con gli stessi effettivi da entrambe le squadre. Si comincia piano, anche se al 4′ Fornasier lascia rimbalzare la palla in area, Sau gli ruba il tempo, poi va giù in area, reclamando, invano, il rigore. È solo corner, che non produce nulla di pericoloso. Però il Cagliari preme più di prima, mentre i blucerchiati sembrano doversi ancora scaldare. E si gioca in un campo solo. Al 10′ Da Costa è bravo a deviare il diagonale di Nenè, che trova un varco e ci prova, ma il portiere doriano fa buona guardia. Lopez, ma Diego, dalla panchina fa entrare Cossu al posto di Cabrera. Peccato, però, che al 13′ la Samp va vicina al raddoppio: Okaka tocca per Gabbadini, che avrebbe il pallone sul destro, ma tocca di sinistro e il tiro non va distante dal palo lontano. E al 15′, sulla punizione di Gabbiadini, De Silvestri prima e poi Eder ci provano, ma non ci arrivano, alla deviazione.

La prima sostituzione per la Samp è Soriano fuori per Eder. E al 18′ punizione per il Cagliari, sulla sinistra, da 20 metri: ovviamente è Conti sul pallone, toccato da Cossu, ma è bravo Eder a uscire dalla barriera e respingere. Altra punizione, ma per la Samp: Palombo tocca veloce per Regini, cross, respinto in angolo. Lo prende Avramovs, che fa partire il contropiede: tiro di Cossu, respinto da Gastaldello. È pressione Cagliari che la Sampdoria fa fatica ad alleggerire. La prima vera azione in tal senso è merito di Okaka che appoggia a Gabbiadini, il quale cerca Eder, anticipato in angolo. Al 37′ grosso brivido nelle schiene dei doriani, perché Sau è bravo a liberarsi di Gastaldello, ma il tiro è preda di Da Costa. Come al 45′ sul tiro di Perico, per fortuna smorzato dalla deviazione di Renan. È un finale di quelli da fiato sospeso, perché il Cagliari fa di tutto per pareggiare, preme in continuazione, e man mano che passano i minuti si pensa alla sindrome Lazio e Bologna. Ma questa volta tutto fila liscio, e i blucerchiati, che chiudono litigando furiosamente coi colleghi sardi, rei di scorrettezze pesanti, soprattutto Conti, possono festeggiare un’altra vittoria.

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