Genova. Ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente, passano gli anni e ancora non si vedono i fondi promessi, necessari per iniziare i lavori. Lo sottolinea il consigliere regionale della Lista Biasotti Lorenzo Pellerano che ha depositato in Regione un’interrogazione per conoscere a che punto sia l’iter di trasferimento dei finanziamenti governativi e le tempistiche certe con cui verrà avviata la gara per l’affidamento dei lavori.
“Da almeno due anni la vicenda attende la svolta decisiva: è necessario che al più presto sia definito il quadro dei finanziamenti a disposizione dell’Autorità Portuale di Genova affinché parta, prima dell’estate, la gara per l’affidamento dei lavori”.
“A questo punto – spiega Pellerano – ci sono alcuni nodi che vanno sciolti con urgenza. In primo luogo occorre capire se il ministro dell’Economia Saccomanni ha effettivamente firmato il decreto che autorizza il trasferimento del finanziamento all’Autorità Portuale di Genova. Dalla tempistica della firma di questo decreto pare che dipenda anche l’ammontare dello stanziamento stesso: potrebbe essere che dai 35 milioni inizialmente stanziati – la metà del totale dei 70 milioni di euro necessari all’opera – ne siano stati già decurtati 9. Infatti, secondo una notizia circolata sulla stampa nei mesi scorsi, se la firma del ministro dell’Economia e delle Finanze non fosse arrivata entro la fine del 2013, nove milioni di Euro dei fondi, non essendo stati spesi per troppo tempo, sarebbero finiti in perenzione e destinati dal Ministero ad altri capitoli.
Una notizia questa che, se confermata, genererebbe una certa preoccupazione per la realizzazione di un’opera che in più occasioni è stata definita strategica per il futuro di Fincantieri a Sestri Ponente, ma anche per la realizzazione di un’infrastruttura fondamentale per Genova come il Terzo Valico dei Giovi, il cui materiale di risulta proveniente dall’escavazione delle gallerie dovrebbe essere impiegato in parte proprio nel riempimento dello specchio acqueo di 71mila metri su cui si affaccia lo stabilimento di Fincantieri. In questo modo il cantiere potrebbe “avanzare” e verrebbe finalmente liberato dal gap logistico dell’attraversamento interno della ferrovia.
Già due anni fa, durante il sopralluogo effettuato dalla commissione regionale su Fincantieri, il presidente Merlo aveva assicurato che ad aprile 2012 sarebbe stato possibile avviare la gara per la progettazione esecutiva e per l’affidamento dei lavori e garantito che Infrastrutture Liguria stava verificando ulteriori aspetti tecnici della messa in sicurezza del rio Molinassi, che scorre proprio in prossimità del cantiere. Sempre nel 2012, a giugno, anche il presidente Burlando in un tweet, dichiarava che il progetto definitivo era pronto da tempo.
Poi più nulla di certo e di concreto. Al contrario in questi due anni abbiamo assistito alla revoca del mutuo di 35 milioni destinato a finanziare l’opera ed erogato dal Monte Paschi di Siena, a causa del noto scandalo che ha evidenziato gravi responsabilità politiche del Pd toscano e nazionale ed aperto una voragine di 4 miliardi nei conti della banca, riempita con soldi pubblici non ancora restituiti.
Successivamente il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha concretizzato l’impegno del Governo a sopperire al mutuo, firmando il decreto che stanziava 35 milioni per la realizzazione del ribaltamento a mare; si era ancora in attesa del via libera del ministero dell’Economia e delle Finanze. Dalle ultime notizie apparse sui giornali non è chiaro se questi anni di ritardo abbiano comportato un taglio dei finanziamenti a disposizione e su questo chiedo un chiarimento da parte della Giunta regionale.
Nonostante la crisi globale degli ultimi anni Fincantieri sta intraprendendo una positiva risalita sui mercati. Grazie agli investimenti per il rinnovo della flotta della Marina Militare Italiana e ad alcune nuove commesse che riguardano anche il cantiere di Genova – come la costruzione di una nave da crociera per Regent – c’è la concreta possibilità che Sestri Ponente possa affrontare il futuro con maggiore fiducia. Inoltre, con l’emissione dei bond, l’azienda ha la possibilità di reperire risorse finanziarie da investire nei vari siti. Lo sblocco del ribaltamento renderebbe ancora più strategico il potenziamento dello stabilimento genovese: accanto ad un cantiere all’avanguardia potrebbe trovare posto la nuova sede della direzione militare ed un centro di ricerca integrato con la facoltà di ingegneria navale.
È indispensabile che non sia perso altro tempo: occorre arrivare al più presto alla conclusione di questo impegnativo iter, da cui dipende un pezzo importante del futuro industriale sotto la Lanterna. Non solo per gli attuali dipendenti diretti del cantiere, in parte ancora in cassa integrazione, ma anche per i numerosi lavoratori dell’indotto e per garantire a molti giovani liguri l’opportunità di lavorare in futuro in un’azienda leader della cantieristica a livello mondiale”.