Genova. Primarie difficili da valutare mentre il Partito Democratico sta vivendo a livello nazionale uno psicodramma, con un arrembante segretario che ha spodestato Enrico Letta, dopo averlo rassicurato per settimane.
Una sfida strana quella alla segreteria regionale del Partito Democratico: un giovane d’esperienza come Giovanni Lunardon, con incarichi già ben consolidati all’interno del partito, Alessio Cavarra trainato da Matteo Renzi e Claudio Burlando, poi l’outsider civatiano Stefano Gaggero.
Seggio per seggio, voto per voto, dov’è la vittoria? A un certo punto dello spoglio sembra che non ci sia storia per Giovanni Lunardon. Per dire i risultati dal Tigullio, i primi a essere usciti nella serata, recitavano: 4 bianche, 2 nulle, Cavarra 433, Gaggero 84, Lunardono 846.
E invece, i risultati finali dicono: vittoria di Pirro per Lunardon, che ha più delegati ma non la maggioranza. La situazione dei seggi è 117 per Lunardon, 111 per Cavarra, 22 per Gaggero,
Che segnale è questo per il Partito Democratico ligure? In Liguria Renzi non ha mai sfondato, fino a che Claudio Burlando ha scelto il sindaco fiorentino. Qui Renzi non si è fatto mai vedere, si è speso però in maniera netta, se si considerano i manifesti di Cavarra con Renzi ben evidenti sui muri cittadini.
Genova e la Liguria per la sinistra hanno sempre avuto una storia atipica, singolare, controcorrente, soprattutto nella sua storia recente con le primarie. La vittoria di Lorenzo Basso contro Sergio Cofferrati fu una sorpresa per gli osservatori esterni, come quella di Marco Doria su due colossi quali Roberta Pinotti e Marta Vincenzi.
Quella di Lunardon sarebbe stata una vittoria bruciante, ora tutto è ancora da decidere. Bisogna aspettare cinque giorni, visto che nessuno ha preso il 50%. Il segnale però, si può dire, è di un Renzi e di un Claudio Burlando, rappresentati da Cavarra, che non sfondano.