Cronaca

Ponte Parodi, progetto a rischio. Bernini: “Comune in regola, ritardo epocale di Autorità Portuale”

Genova. Ponte Parodi, ovvero “uno degli interventi molto annunciati e mai realizzati”. E’ il capogruppo Pd, Simone Farello, ad aprire le “danze” in Aula Rossa, dopo che un articolo a mezzo stampa ha rilanciato lo stallo del progetto e il rischio naufragio. La questione è subito rimbalzata a Tursi, dove, con interrogazione bipartisan, Farello, Campora e Grillo (FI) hanno chiesto spiegazioni alla giunta, dato il Comune soggetto promotore e firmatario dell’accordo di programma 2010.

“Il non adempimento di alcuni impegni da parte delle parti pubbliche potrebbe mettere a rischio il progetto – ha detto Farello – e questo ci preoccupa per svariati motivi”. Il rischio, infatti, è che a saltare siano gli interessi del territorio e di un’area cruciale come quella del porto antico, solo per fare un esempio. “Avere uno spazio di degrado adiacente alla stazione marittima e alla zona Expo è un’oggettiva ferita”, ha sottolineato il capogruppo Pd. In ultimo e non d’importanza, i rapporti Comune-Autorità Portuale, perché “se le due pianificazione non sono più allineate è un serio problema”.

Perdere il progetto sarebbe drammatico, lo ha ripetuto anche il collega Matteo Campora. Il consigliere del centro destra ha evidenziato un altro nodo: se nel 2014 sono cambiate le condizioni dell’operazione, che va ricordato è strettamente legata all’Hennebique, “il vincolo di quel 50% destinato all’uso pubblico, si può ripensare – ha suggerito Campora – perché il danno maggiore sarebbe che la società promotrice si sfilasse”.
Guido Grillo ha anche caldamente proposto un’apposita riunione di commissione per approfondire meglio la vicenda orami “quindicinale”.

“Si tratta di annunci giornalistici probabilmente stimolati da interessi che però non corrispondono ad atti concreti, in particolare da parte di Altarea, che per altro abbiamo incontrato lo scorso dicembre”, ha esordito il vicesindaco Bernini.

Vero, ha poi ammesso, ci sono inadempimenti, ma per una volta non per colpa della gestione comunale. “L’accesso di via Buozzi, garantito da posteggio e rampa di discesa, procede in contemporanea con i lavori della metro, che saranno terminati prima di Ponte Parodi”, ha sottolineato Bernini. Il ritardo fortissimo, sulle opere idrauliche e sul percorso di cinturizzazione per l’avvio dei cantieri, è da imputare invece ad Autorità Portuale. Un ritardo “epocale”, così ha detto Bernini in aula. “Tanto è vero che nei confronti di Autorità Portuale si sono alzate le voci anche da parte di Altarea”, ha aggiunto. Il colosso francese attende la prima “palata” in un mercato profondamente mutato, certo molto meno interessante di 15 anni fa. Di qui il percorso lento per arrivare al testo di convenzione definitivo, per cui Altarea dovrà dare compensi a Tursi che a sua volta girerà alla Porto Antico Spa, per coprire l’anticipo dell’abbattimento del silos, di cui non ha più avuto ritorno e per cui minaccia di chiedere danno.

Il problema di Ponte Parodi comprende poi anche il destino di Hennebique. Pesi e destinazioni d’uso sono stati distribuiti tra uno e l’altro, ma il bando di Hennebique è andato deserto, aprendo la discussione su quote riservate a pubblico e privato (51% attività per servizio pubblico, 49% attività commerciali o altro), con la possibilità di veder scendere la cifra per rendere appetibile un investimento che, data la complessità, è di fatto molto oneroso e deve prevedere un ritorno economico.

“Se però si scendesse sotto il 30% – ha spiegato il vicesindaco – Altarea ha già detto che sarebbe interessata a rivedere anche le proporzioni di Ponte Parodi (69% uso pubblico, 31% privato), si potrebbe aprire anche questo fronte urbanistico, e il consiglio sarà chiamato a esprimersi. Io non credo che Altarea si metta a far saltare la convenzione – ha poi concluso Bernini – potrebbe eventualmente farlo se esistessero colpevoli ritardi successivi, in quel caso dovremmo preoccuparci e trovare soluzioni per ridare investimenti alla Porto Antico”.

“Senza una forte regia pubblica, le grosse operazioni rischiano di deperire nel tempo, non lasciamo che i nostri limiti soffochino una possibile crescita”, ha commentato Farello.

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