Genova. Era morto a soli 15 anni insieme al suo cagnolino a causa delle esalazioni provenienti dal monossido di carbonio di una stufa. Andrea Paganelli, questo il nome del ragazzino, viveva in via Pegli 31 insieme alla mamma e al suo compagno, ma quella sera – era il 20 dicembre 2010 – era solo a casa perché mamma e patrigno avevano dormito in un’altra abitazione ad Ovada dove stavano per trasferirsi.
Era stato il patrigno a trovare il corpo del ragazzo nella sua cameretta insieme al cane la mattina successiva. E proprio il patrigno questa mattina, insieme al padrone di casa, è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo dal gip Silvia Carpanini. Sì perché la canna fumaria della stufa, in base alla ricostruzione dei fatti, era piena di incrostazioni e né il proprietario né il patrigno di Andrea – che era l’intestatario del contratto d’affitto – si erano occupati della manutenzione Il processo è stato fissato per il prossimo 10 aprile davanti al giudice Massimo De Plano.