Genova. Una legge elettorale simile a quella in vigore nei Comuni, a turno unico, con un premio di maggioranza che assegna 18 seggi su 30 (pari al 60 per cento) alla coalizione vincente e i restanti 12 alle opposizioni. Un collegio unico per l’intero territorio ligure e la doppia preferenza di genere (tradotto: si votano un candidato di sesso maschile e una di sesso femminile). Quanto alla giunta, solo sei assessori. Sono questi i cardini della proposta per una nuova legge elettorale formulata da Giacomo Conti, presidente del gruppo consiliare di Federazione della Sinistra in Regione.
La scadenza elettorale, fissata per la primavera 2015, si avvicina e occorre tenere presente alcuni cambiamenti sostanziali approvati dalla stessa Assemblea regionale in modifica allo Statuto, con il taglio di dieci eletti (con la prossima legislatura infatti i consiglieri regionali della Liguria passeranno dagli attuali 40 a 30; così come viene di fatto dimezzata anche la giunta); una riduzione dei rappresentanti che taglia anche la testa al toro a qualsiasi discorso in merito al mantenimento o meno del listino del presidente. La nuova legge elettorale sarà dunque il tema politico dominante di questa fine legislatura in via Fieschi.
La norma mira a contenere i costi della politica ed è stata approvata dall’Assemblea consiliare ligure ancora prima che questa diventasse un’indicazione contenuta nel decreto noto come “Spending review”. “Con una platea cosi ridotta – motiva Conti – è importante che i consiglieri conoscano i problemi dell’intera Liguria e siano conosciuti su tutto il territorio regionale. Si supererebbero così le anomalie dell’attuale consiglio”.