Gioco d’azzardo, la proposta del M5S genovese: “Comune ‘biscazziere’ per combattere la ludopatia”

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Genova. E’ nata come una boutade, una sorta di provocazione, la proposta lanciata dal consigliere del movimento 5 stelle Stefano De Pietro, ma potrebbe prendere forma e diventare un vero progetto: una sala giochi gestita dal Comune di Genova per combattere ludopatia e gioco d’azzardo. Come? “L’idea è quella di una sala giochi – spiega De Pietro – con vere macchinette, dove però si può giocare gratis con delle regole, usando una tessera, per un tempo limitato, senza spendere nulla, e vincendo invece premi culturali e utili: un biglietto del teatro, del cinema per l’ultimo film in uscita, per un concerto sinfonico, ma anche un ticket sanitario, o una visita dal dentista”.

Un modo molto “smart” per cercare di portare ai cittadini il messaggio che per divertirsi e anche vincere dei premi non è giocarsi lo stipendio con una macchinetta mangiasoldi: “Meglio organizzarsi in proprio, magari con dei compagni di gioco delle carte, dove chi proprio volesse rischiare del denaro, lo potrà fare tra amici, con un controllo sugli eccessi, una pacca sulla spalla in una giornata sfortunata a chiudere la perdita di qualche euro, e non di centinaia”.

Un’idea che per diventare un progetto dovrà essere studiata e rivista con l’aiuto di esperti: “Qui stiamo parlando di persone che hanno una malattia riconosciuta dal sistema sanitario, e ogni eventuale progetto sul tema dovrà essere studiato da esperti del settore, a partire dagli psicologi perché va realizzata e comunicata in modo attento, sennò il rischio è che susciti un effetto contrario. Per ora mi sono limitato a fare due chiacchiere con gli assessori Oddone e Fracassi che, dopo un primo momento di smarrimento, hanno apprezzato l’idea”.

Nella sala giochi del Comune dovrebbe essere sempre presente uno psicologo: “Il giocatore d’azzardo potrà trovare anche un servizio psicologico di supporto, un aiuto per uscire dal loop della spesa mensile oltre le proprie capacità di bilancio, insomma l’apertura di una porta su un nuovo mondo diverso dal passare le nottate davanti ad un robot controllato a distanza”. Un progetto che potrebbe risultare interessante anche per i più giovani, a partire dai ragazzi delle scuole affinché imparino fin da piccoli il gioco come condivisione, anche con un pizzico di rischio, ma senza l’alienazione e i danni che portano le video slot”.

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